L’ITALIA VA LENTA, E LA TOSCANA?
Ipolitici nostrani si sono precipitati a salire sul carro del Nobel che ha fatto tappa a Cascina-Navacchio grazie ai ricercatori del centro Virgo che, collaborando con i colleghi degli Stati Uniti per svelare il segreto dei «buchi neri», si sono meritati il massimo riconoscimento internazionale per gli studiosi di Fisica. Non si sono sentite solo espressioni di compiacimento, ma anche rivendicazioni di partecipazione al merito. Adesso, al di là della propensione e dell’impegno dei singoli esponenti politici nazionali o locali, chi può essere davvero convinto che le istituzioni pubbliche, anche in questa regione, abbiano messo la scienza e chi la pratica, spesso in condizioni più che difficili, ai primi posti dell’agenda di governo? Nell’intervista che pubblichiamo a pagina 5, Guido Tonelli — lo scienziato che fa parte del team che ha vinto il premio Nobel della Fisica per aver scoperto il bosone di Higgs — applaude l’operato dei ricercatori di Cascina, ma parla di «Nobel mancato», di fatto. Se si fosse fatto di più per la nostra scienza, spiega, più avremmo raccolto. Magari il Nobel tutto intero. L’entusiasmo insomma non può fare da velo alla realtà, dentro o fuori il perimetro scientifico. E la Toscana reale può esibire punte di assoluta eccellenza in molti campi, ma è troppo sonnacchiosa nel cuore del suo corpo sociale e del suo sistema produttivo. Le crisi più acute dell’economia sono tutt’altro che superate, soprattutto sulla costa; l’innovazione della rete delle piccole e medie imprese dovrebbe procedere con più convinzione e velocità; le infrastrutture continuano a scontare ritardi gravissimi; opere che ormai sembravano in retta d’arrivo, come il potenziamento dell’aeroporto di Peretola e il rilancio definitivo di tutto il sistema degli scali toscani resta in bilico sulle scelte finali che la politica farà, mentre si moltiplicano i disagi dei viaggiatori. Per vento, scioperi, disservizi. Non è certo questa una Toscana che si merita un Nobel. Martedì la sinistra di Mdp-Articolo 1 ha annunciato che non voterà in Parlamento la manovra del governo Gentiloni perché è troppo debole sul fronte della ripresa, degli investimenti e dell’occupazione in un Paese che rincorre da lontano le locomotive europee. Per gli stessi motivi il Pd dovrebbe allora ritirare il suo appoggio alla giunta Rossi. Anche la Toscana avrebbe bisogno di tutt’altra spinta.