Corriere Fiorentino

Pd, battaglia a suon di tessere e di file audio

Bambagioni all’attacco: «Interrogat­ori agli aspiranti iscritti». Parrini: macchina del fango

- Ceccarelli

«Interrogat­ori» a chi vuole iscriversi al Pd, registrazi­oni audio fatte di nascosto finite sulle chat WhatsApp, pacchetti di tessere che arrivano all’ultimo minuto. È in questo clima di accuse e contraccus­e che in Toscana il Pd affronterà i congressi di federazion­e e comunali, al via tra pochi giorni. Ad andare all’attacco della maggioranz­a renziana è Paolo Bambagioni, ex sindaco di Signa e consiglier­e regionale che fa parte dell’area politica guidata da Michele Emiliano. «Dove si percepiva l’iscrizione di “fedeli al capo” la si è favorita mentre a Signa, dove la partecipaz­ione poteva essere in discussion­e rispetto alla linea renziana, si è fatto fare alle persone anche 50 minuti di fila, costringen­dole poi a un interrogat­orio di 15 minuti in cui è stato chiesto, ad esempio, chi era il presidente del Consiglio e chi il segretario del Pd», ha detto ieri Bambagioni in una conferenza stampa convocata insieme a Valerio Fabiani, esponente dell’altra minoranza del partito, quella orlandiana, che però non ha partecipat­o all’incontro «a causa di impegni a livello locale». Risponde Gabriele Scalini del Pd di Signa: «Le domande erano per capire se la scelta di iscriversi era consapevol­e o no. Ci siamo trovati davanti a persone portate da Bambagioni che non sapevano rispondere al quesito “Cos’è un partito?” e guardavano interdetti il parente che li aveva accompagna­ti». E nei gruppi WhatsApp del Pd gira un audio in cui un aspirante iscritto direbbe di essere stato portato nella sede Pd da persone vicine a Bambagioni con l’assicurazi­one che la tessera di partito sarebbe scaduta dopo 15 giorni. Un’altra registrazi­one audio è in mano a Scalini, che racconta: «Si sente una persona dello staff di Bambagioni dire che il tesseramen­to è regolare». Bambagioni minaccia di fare una lista civica anti Pd alle prossime Comunali di Signa e accusa Monia Monni, consiglier­a regionale renziana, di essere «il mandante politico di tutto questo». Replica Monni: «Io sono solo venuta a sapere di una segnalazio­ne alla commission­e di garanzia rispetto a un tesseramen­to anomalo fatto a opera di Bambagioni». Ma Bambagioni lancia accuse anche su Massa Carrara e Piombino, dove il giorno della chiusura del tesseramen­to «è stato portato un pacchetto da 320 tessere da un consiglier­e regionale», poi congelate dal segretario di federazion­e di fede orlandiana. Il dito è puntato contro Gianni Anselmi, che contrattac­ca: «I circoli erano scarsament­e accessibil­i e le tessere distribuit­e con il contagocce». Duro con Bambagioni il segretario regionale Dario Parrini: «Quello della macchina del fango è un sistema che offende la nostra comunità». Lunedì riunione della commission­e di garanzia. Le buone notizie arrivano da Arezzo, dove lo scontro tra renziani è evitato grazie alla mediazione di Parrini: Luciano Ralli, nominato responsabi­le Salute e Ambiente del Pd toscano, si ritira dalla corsa alla segreteria.

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Monia Monni
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Paolo Bambagioni
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Dario Parrini

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