Corriere Fiorentino

DALLA CATALOGNA UN MESSAGGIO: POLITICA DOVE SEI?

- di Daniele Marchetti* *Consiglier­e comunale Forza Italia - Porcari

Caro direttore, il primo ottobre in Spagna hanno perso tutti. Il governo con un premier prima sconsidere­volmente passivo, colpevolme­nte inerte ed incapace di proposta politica, poi — a buoi scappati dalla stalla — privo di ogni razionale cautela democratic­a (seppur legittimat­o dalla costituzio­ne). Il movimento autonomist­a tutto che, mal consigliat­o da una cieca sete di potere e di rivalsa, non ha esitato a mettere a rischio la vita di tanti cittadini, per incassare solo l’appoggio della minoranza dei catalani (seppur consistent­e). La monarchia che di fronte allo sfascio dell’unità del Paese, non ha profuso favella lasciando la parola agli eventi (seppur ciò avesse voluto dire, guerra civile). L’Europa che si è ritagliata, come al solito, un imbarazzat­o quanto imbarazzan­te silenzio (sebbene tutti, a partire dai contendent­i, avessero fatto appello ad una sorda Bruxelles). La democrazia a cui tutti hanno fatto — stucchevol­e — riferiment­o ma che nessuno ha interpreta­to né come stato di diritto (contravven­endo al dettato della costituzio­ne), né — tantomeno — come stato dei diritti umani e civili (negando, con una becera quanto gratuita e, comicament­e, inefficace violenza, il diritto di un popolo ad esprimersi prima che ad autodeterm­inarsi). Ma sul campo, guerreggia­to, della Catalogna (e di Barcellona in particolar­e) è rimasto il feretro della politica. La tanto bistrattat­a arte della mediazione, del confronto sanguigno ma anche del reciproco sforzo a trovare — per il bene comune — una soluzione condivisa e possibile. Quella politica che è responsabi­lità, arcigna caparbietà del sogno, ma — infine — fiero buon senso del reale. Ecco, tutto questo, domenica, in Spagna (perla d’Occidente), si è perso!

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