Brivido, crolla statua di Fischer
Ha ceduto il basamento o con lo scioglimento c’è stato uno sbilanciamento non calcolato. Moretti: credo nella macumba Ore 19.15: giù dall’Arengario davanti ai turisti una delle due opere in cera. Subito rimossa
È crollato intorno alle 19.15 di ieri Fabrizio Moretti in versione statua di cera così come lo aveva pensato Urs Fischer per la mostra che ha accompagnato l’inaugurazione della 30ma Biennale dell’Antiquariato di Firenze. Mille chili di cera che, posti sull’Arengario di Palazzo Vecchio, rappresentavano l’antiquario tra le braccia del San Leonardo — erano destinati a consumarsi lentamente a significare lo stato effimero dell’arte — sono venuti giù in un solo momento. Il San Leonardo a faccia in giù, Moretti ridotto in mille piccolissimi pezzi. E per fortuna lì sotto non passava nessuno perché altrimenti sarebbero stati guai, visto che le transenne intorno all’opera, cinque in tutto, sono state montate dopo la caduta della statua. Intorno alle 19.30, quando sul posto sono intervenuti i vigili urbani.
Si è trattato di un incidente non previsto per Sergio Risaliti, direttore artistico dell’intera operazione e per lo stesso Moretti che, dopo aver visto le foto della «sua fine ingloriosa», è volato dalla sua Prato per rendersi conto di persona di cosa era accaduto. Le rovine della statua di cera sono state rimosse in serata dalla ditta che aveva già curato la movimentazione delle opere nel momento in cui sono state montate e dunque accese (era il 23 settembre): si chiama Apice ed è una ditta di Firenze. Insieme ai tecnici un gruppo di restauratori, gli stessi che durante l’esposizione erano stati incaricati di monitorare lo stato di salute delle opere. Opere, al plurale, e non a caso, visto che accanto alla mole da una tonnellata dell’antiquario, alla sua sinistra, c’è un’altra statua di cera, quella che rappresenta Francesco Bonami, il critico d’arte: un’installazione performance — visto che cambia forma via via che la cera di cui è composta si scioglie — decisamente più piccola: pesa «solo» 250 chilogrammi. Sono stati i restauratori a fare i primi rilievi e sono stati loro a ventilare due ipotesi plausibili per spiegare il crollo dell’opera, come ci ha spiegato Risaliti e ci ha confermato Moretti che ha detto: «Bisognerà capire se è stato il basamento (è una struttura interamente in pietra che ieri dopo la caduta della statua risultava spezzata in decine di pezzi, ndr) a non reggere il peso dell’opera o se, via via che si è sciolta la statua, cosa prevista dal progetto di Fischer, è cambiata la distribuzione dei pesi causando uno squilibrio che ha fatto cedere l’intera struttura». A occuparsi dell’allestimento del basamento è stato lo studio Archea, la statua è invece opera dell’artista svizzero che tanto ha fatto discutere in queste settimane i fiorentini. In piazza della Signoria, lo ricordiamo, oltre alle due opere in cera c’è anche la grande statua informale in metallo Big Clay #4, su cui qui a Firenze si è borbottato parecchio. Moretti ha cercato di prenderla bene: «Da stasera credo nella macumba — ha detto ridendo — credo che questo sia il risultato della maledizione congiunta di Philippe Daverio e di Eike Schmidt che erano stati palesi detrattori dell’operazione. Sono caduto 200 volte da cavallo, con questa fa 2o1 cadute. Si potrà dire che non ha retto il bastone». Chi non si è visto, fino a tarda sera, mentre il web si scatenava in commenti poco urbani, è stato il sindaco Dario Nardella che, al momento dell’inaugurazione, aveva affermato: «Questo che andiamo a inaugurare è un progetto ambizioso, quello che ci porta a promuovere l’arte contemporanea coniugandola con il passato». L’unico del Comune presente, Tommaso Sacchi dell’assessorato alla cultura, che ha detto: «Cercheremo di capire cosa è accaduto, ora è presto per tirare conclusioni».
Secondo un testimone che ha assistito alla scena, la statua «è come rotolata, probabilmente il basamento non ha retto e si è adagiata piano piano per terra. Non ho sentito alcun rumore, ma ho visto questo oggetto che invadeva la piazza». Accanto a chi ha assistito in prima persona, i vigili che ci hanno detto: «Siamo stati chiamati dopo che l’incidente era già avvenuto. La statua era caduta faccia in terra e non aveva colpito nessuno. Solo dopo abbiamo messo delle transenne».
Moretti Da stasera credo nella macumba, sarà stato il risultato di maledizioni congiunte