POLITICA E SVILUPPO, DUE CALENDARI (TROPPO) DIVERSI
Facile dire che le elezioni politiche della prossima primavera saranno uno spartiacque. In realtà, se dalle urne non arriverà un quadro più chiaro di equilibri e alleanze — difficili pure con la riforma elettorale proposta al fotofinish — il rischio come sappiamo è una stasi e governi di grande coalizione. Con un possibile effetto palude per la Toscana. A dirlo sono gli appuntamenti elettorali seguenti e la particolare conformazione politica attuale della nostra regione. Subito dopo le Politiche, si giocherà una partita amministrativa incerta per il partito finora egemone qui, il Pd. Se dovesse perdere anche solo un capoluogo di provincia, il Pd non governerebbe più la maggioranza delle grandi città toscane, con effetti importanti a partire dalla governance delle utilities. Nel 2019 poi si vota per moltissimi Comuni e soprattutto a Firenze. E così la campagna elettorale permanente è destinata a continuare. Anche perché la Toscana, unico caso di Regione dove il presidente Enrico Rossi è un esponente di Mdp (uscito dal Pd) ed ancora sostenuto con molte fibrillazioni dal suo ex partito, resterebbe nella morsa di questa tensione fino al 2020, anno delle Regionali. Il rischio che molti imprenditori e stakholder toscani vedono è che questa fase politica, complicata a livello nazionale, incida qui più che altrove sull’efficienza e sull’efficacia delle scelte politiche per i prossimi tre anni. D’altra parte, una crisi politica sistemica come quella attuale non si risolverà facilmente con una sola tornata elettorale politica, quella del prossimo anno. Ma intanto il mondo corre e qui in Toscana restano da sciogliere nodi infrastrutturali centrali, come aeroporto, Tav, Tirrenica, e da gestire aree di crisi (Livorno, Massa, Piombino). C’è da gestire i fondi per L’industria 4.0. L’attrattività degli investimenti esteri in Toscana è dipesa in gran parte dalla capacità di reazione proprio della Regione. Tutti temi che non possono aspettare che gli attriti politici si risolvano da soli: il calendario della vita reale è diverso da quello della politica.