«In un anno sei spaccate, e nessuno ci ascolta»
Quaracchi, un bar pasticceria preso di mira dai ladri: «Non molliamo, ma così è dura rimanere»
«Chiedo aiuto per Quaracchi. Stanotte mi sono rientrati nella pasticceria, non ce la facciamo più». Margherita Pacini, dopo essersi inutilmente rivolta alle istituzioni, ha deciso di affidare a Facebook il suo sfogo, accompagnato da un appello.
Da ventiquattro anni, insieme con il marito, gestisce la Pasticceria Margherita, in via di Saggina, che, domenica notte, è stata «visitata» dai ladri per la sesta volta nel giro di poco più di un anno. I malviventi con un masso hanno mandato in frantumi le vetrine e, nonostante l’allarme, sono riusciti comodamente a mettere a soqquadro il locale e a portare via alcune decine di stecche di sigarette (il negozio ha anche la licenza per i Tabacchi). La spaccata c’è stata verso mezzanotte (un paio di ore dopo la chiusura) e con la strada ancora piena di gente.
Ma stranamente nessuno ha visto o sentito nulla: «Dopo aver ricevuto un messaggio sul cellulare, in cui mi si diceva che era scattato l’allarme, ho chiamato la polizia e mi sono precipitata al bar. E lo spettacolo che per la sesta volta mi si è presentato davanti mi ha fatto precipitare in una cupa depressione». Quando la donna e il compagno, nel 1993, decisero di aprire un bar pasticceria nel borgo di Quaracchi c’erano decine di negozi di vicinato gestiti da italiani: il fruttivendolo, il calzolaio, il fabbro, un paio di mercerie, negozi di abbigliamento, ristoranti e ortolani. Ora di italiani, in via della Saggina, ne sono rimasti due, Margherita e un carrozziere. Tutti gli altri fondi sono stati acquistati e occupati dai cinesi che fanno vita a parte e non si impicciano di ciò che gli accade attorno.
«Un anno fa, dopo il quinto furto, ci venne a trovare l’assessore alla sicurezza Federico Gianassi: ci promise che in questa strada avrebbe messo le telecamere di sicurezza e che avrebbe fatto passare almeno una volta al giorno una pattuglia di vigili urbani — dice la titolare della pasticceria — non è stata mantenuta neanche una promessa. Non vogliamo la luna nel pozzo e ci rendiamo conto che Firenze ha problemi anche più gravi, ma qui ci hanno lasciati da soli».
Margherita Pacini, però, nonostante i sei furti subiti è decisa a rimanere a Quaracchi e sottolinea più volte che lei di lì non andrà via: «Finché ne avremo la forza e finché l’assicurazione pagherà i danni restiamo in questa strada. Non voglio dargliela vinta, non ci arrendiamo». Il suo timore è che i malviventi possano piombargli nel locale poco prima della chiusura o quando il marito inizia a lavorare (alle 2 del mattino): «Questa è gente spregiudicata, che non ha nulla da perdere. E dunque non sai cosa aspettarti. Perché il Comune, le forze dell’ordine e la prefettura non ci aiutano? Quaracchi non merita questa fine, ci stanno costringendo a fuggire via…».