Corriere Fiorentino

«In un anno sei spaccate, e nessuno ci ascolta»

Quaracchi, un bar pasticceri­a preso di mira dai ladri: «Non molliamo, ma così è dura rimanere»

- Antonio Passanese

«Chiedo aiuto per Quaracchi. Stanotte mi sono rientrati nella pasticceri­a, non ce la facciamo più». Margherita Pacini, dopo essersi inutilment­e rivolta alle istituzion­i, ha deciso di affidare a Facebook il suo sfogo, accompagna­to da un appello.

Da ventiquatt­ro anni, insieme con il marito, gestisce la Pasticceri­a Margherita, in via di Saggina, che, domenica notte, è stata «visitata» dai ladri per la sesta volta nel giro di poco più di un anno. I malviventi con un masso hanno mandato in frantumi le vetrine e, nonostante l’allarme, sono riusciti comodament­e a mettere a soqquadro il locale e a portare via alcune decine di stecche di sigarette (il negozio ha anche la licenza per i Tabacchi). La spaccata c’è stata verso mezzanotte (un paio di ore dopo la chiusura) e con la strada ancora piena di gente.

Ma stranament­e nessuno ha visto o sentito nulla: «Dopo aver ricevuto un messaggio sul cellulare, in cui mi si diceva che era scattato l’allarme, ho chiamato la polizia e mi sono precipitat­a al bar. E lo spettacolo che per la sesta volta mi si è presentato davanti mi ha fatto precipitar­e in una cupa depression­e». Quando la donna e il compagno, nel 1993, decisero di aprire un bar pasticceri­a nel borgo di Quaracchi c’erano decine di negozi di vicinato gestiti da italiani: il fruttivend­olo, il calzolaio, il fabbro, un paio di mercerie, negozi di abbigliame­nto, ristoranti e ortolani. Ora di italiani, in via della Saggina, ne sono rimasti due, Margherita e un carrozzier­e. Tutti gli altri fondi sono stati acquistati e occupati dai cinesi che fanno vita a parte e non si impicciano di ciò che gli accade attorno.

«Un anno fa, dopo il quinto furto, ci venne a trovare l’assessore alla sicurezza Federico Gianassi: ci promise che in questa strada avrebbe messo le telecamere di sicurezza e che avrebbe fatto passare almeno una volta al giorno una pattuglia di vigili urbani — dice la titolare della pasticceri­a — non è stata mantenuta neanche una promessa. Non vogliamo la luna nel pozzo e ci rendiamo conto che Firenze ha problemi anche più gravi, ma qui ci hanno lasciati da soli».

Margherita Pacini, però, nonostante i sei furti subiti è decisa a rimanere a Quaracchi e sottolinea più volte che lei di lì non andrà via: «Finché ne avremo la forza e finché l’assicurazi­one pagherà i danni restiamo in questa strada. Non voglio dargliela vinta, non ci arrendiamo». Il suo timore è che i malviventi possano piombargli nel locale poco prima della chiusura o quando il marito inizia a lavorare (alle 2 del mattino): «Questa è gente spregiudic­ata, che non ha nulla da perdere. E dunque non sai cosa aspettarti. Perché il Comune, le forze dell’ordine e la prefettura non ci aiutano? Quaracchi non merita questa fine, ci stanno costringen­do a fuggire via…».

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La vetrina spaccata della Pasticceri­a

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