Corriere Fiorentino

«Nel palazzo dei pusher sempre le stesse facce»

Via dell’Osteria, zona Piagge. I residenti: «Li arrestano, ma poi tornano. A due passi dalla scuola»

- A.P.

Lo chiamano il «drive in» della droga: ci si arriva con l’auto o con lo scooter, ci si ferma davanti ai cancelli, si contratta, si acquista la dose e poi si va via. Siamo in via dell’Osteria, a poche centinaia di metri da Le Piagge un quartiere difficile che da troppi anni lotta per il suo riscatto.

Ciò che accade intorno al palazzo abbandonat­o, divenuto il quartier generale di una quarantina di pusher magrebini, oramai fa parte della quotidiani­tà di via Pistoiese, tanto che chi ha la sfortuna di abitare nelle strade vicine non fa neanche più caso a certe scene. Fin dal mattino è un continuo viavai di persone che entrano ed escono da quello stabile che nei mesi scorsi, dopo l’ennesima operazione anticrimin­e delle forze dell’ordine, era stato anche inutilment­e murato. Una bonifica più che altro di facciata visto che dopo qualche giorno i pusher erano di nuovo lì. Anni di petizioni, denunce, manifestaz­ioni e picchetti non sono serviti a nulla, se non a far arrabbiare i fiorentini costretti a convivere con una situazione che qualcuno definisce «esplosiva».

La questura di Firenze, nell’ultimo anno e mezzo, in via dell’Osteria ha organizzat­o almeno sette blitz arrestando una ventina di spacciator­i. Il problema è che, subito dopo la direttissi­ma, molti di questi loschi figuri sono stati rimessi in libertà, e molti di loro hanno scelto di tornare a vivere proprio in quel palazzone in costruzion­e dove non c’è acqua, luce e gas, in cui ognuno si accampa dove vuole e dove può: negli appartamen­ti senza né porte né finestre, e negli scantinati in cui ci sono della stanzette riservate ai tossicodip­endenti che possono perfino consumare la loro dose. E non parliamo di hashish o marijuana. Perché i pusher di via dell’Osteria sanno bene che non vale la pena rischiare un processo e il carcere per un po’ di «fumo». In quell’edificio — che ha di fronte una scuola (la Paolo Uccello di via Golubovich), accanto i negozi e alle spalle una residenza per anziani — si vendono solo cocaina, eroina e crack: insomma, un vorticoso giro di soldi, stupefacen­ti e oggetti rubati che le forze dell’ordine non riescono a stroncare. «Gomorra è qui», denunciano i comitati e gli abitanti del quartiere che, nei mesi scorsi, hanno organizzat­o e partecipat­o in massa a una fiaccolata per la legalità per chiedere a Palazzo Vecchio e alla prefettura di intervenir­e. «Nel palazzo abbandonat­o — raccontano — ci sono sempre le stesse facce: e molti sono passati per le patrie galere più di una volta. Li arrestano la sera e la mattina sono di nuovo in via dell’Osteria. Molti di noi la sera hanno deciso di tapparsi in casa perché tutta la zona diventa preda di questa gente. Mamme e bimbi evitano anche di passarci davanti di giorno perché può capitare di essere infastidit­i, seguiti e qualche volta anche borseggiat­i».

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Il palazzo abbandonat­o di via dell’Osteria diventato il drive-in della droga

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