Don Maurizio rapito in Nigeria
La cattura del sacerdote fiorentino durante un trasferimento. Il Papa: prego per lui
Maurizio Pallù, sacerdote e evangelizzatore fiorentino, è stato sequestrato, assieme ad altre quattro persone, mentre si stava recando nel Sud della Nigeria, a Benin City.La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per sequestro a fini di terrorismo, siamo in zone dove opera il gruppo integralista Boko Haram. Ma non è escluso possa trattarsi di estorsione.
Un religioso fiorentino, Maurizio Pallù, è stato rapito due giorni fa in Nigeria, Paese in cui è missionario. Il presbitero, 63 anni, opera come evangelizzatore itinerante nell’arcidiocesi della capitale, Abuja, ed è stato sequestrato, assieme ad altre quattro persone, mentre si stava recando (sembra su un bus) nel Sud della Nigeria, a Benin City.
La procura di Roma ha aperto un fascicolo per sequestro a fini di terrorismo, visto che nel Paese africano opera il gruppo integralista Boko Haram; ma non è escluso che possa trattarsi, invece, di un rapimento a scopo di estorsione.
La notizia è rimbalzata dalla Farnesina alla casa dell’anziana madre di Pallù, che vive a Novoli, dove gli amici di famiglia si sono raccolti attorno alla donna. Maurizio Pallù un mese fa era tornato a Firenze per prendersi un periodo di riposo ed era ripartito per Abuja venerdì della settimana scorsa. Nato nel 1954 a Firenze e cresciuto in un ambiente molto religioso, a 17 anni incontra il cammino neocatecumenale e comincia a frequentare la parrocchia di San Bartolomeo in Tuto di Casellina di Scandicci (dove si è riaffacciato neppure un mese fa). Nel 1977 si laurea in storia a Roma a neppure 23 anni e prima dei 30 decide di diventare missionario laico.
«È stato in tantissimi Paesi, la sua vocazione è portare il Vangelo nel mondo», racconta un’amica di famiglia. Alla morte del padre, nel 1988, entra in seminario e tre anni dopo viene ordinato presbitero nella diocesi di Roma. Viene inviato missionario nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Olanda. Poi, tre anni fa, il ritorno in Nigeria, dove era stato già vent’anni fa da missionario laico. Ora opera per la Fondazione Famiglia di Nazareth per l’Evangelizzazione itinerante. «Già lo scorso anno aveva subito una grave aggressione — racconta l’amica di famiglia — Maurizio ci ha più volte raccontato che in Nigeria, oltre ai terroristi islamici, ci sono gruppi armati che colpiscono i bianchi per derubarli perché li considerano ricchi. Ma Maurizio non lo è di certo».
«Per ora non abbiamo buone notizie ma abbiamo fiducia e continuiamo a sperare che a breve don Maurizio venga liberato. Le forze dell’ordine stanno facendo di tutto per rintracciarlo. Tra poco i rapitori dovranno rilasciarlo perché non è facile portare in giro un italiano nel bosco senza essere visti» ha detto l’arcivescovo di Abuja, il cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, che ha anche precisato che i quattro sequestrati assieme a Pallù non sono religiosi, ma semplici passeggeri.
Secondo le notizie rimbalzate a Firenze, almeno uno dei compagni di viaggio del presbitero italiano, un nigeriano, sarebbe stato liberato.«Papa Francesco è stato informato e sta pregando per lui», riferiscono dal Vaticano. A Firenze, il cardinale Giuseppe Betori fa sapere che «segue la vicenda con apprensione e invita alla preghiera». Anche il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti è colpito: «Sono sconcertato e preoccupato da questo atto vile, che va a colpire un annunciatore del Vangelo e operatore di pace».
L’amica Per ora non abbiamo buone notizie, ma c’è fiducia perché possa essere presto liberato