Sindaci e sinistre della Piana a Rossi «Né termovalorizzatore né pista»
I sindaci di Sesto e Campi: stop Case Passerini. Su Peretola pressioni da sinistra
Una lettera dei sindaci di Sesto e Campi alla Regione per fermare la realizzazione del termovalorizzatore e un appello della sinistra affinché la giunta regionale blocchi il potenziamento dell’aeroporto. È l’offensiva della Piana nei confronti del governatore Rossi, pressato anche da esponenti del suo partito (Mdp) perché rinunci alla nuova pista di Peretola.
Un’offensiva dalla Piana verso la Regione. Una doppia richiesta indirizzata al governatore Enrico Rossi da parte di esponenti sia del suo ex partito, il Pd, che di quello che ha contribuito a far nascere, Mdp, e dei futuri possibili alleati della galassia della sinistra. Tutto in due appelli. Il primo vuole fermare la nuova pista dell’aeroporto di Peretola. Il secondo bloccare la costruzione del nuovo inceneritore di Case Passerini. Entrambi sono rivolti a Rossi: l’unico governatore di Mdp in Italia, che governa ancora con i suoi ex compagni di partito, il Pd. Il tema della prima lettera è condiviso anche dal sindaco di Calenzano Alessio Biagioli, anche lui Mpd come Rossi. Il secondo è firmato dal sindaco di Sesto, Lorenzo Falchi (Sinistra italiana), ma anche e soprattutto da quello di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi del Pd, che contesta così le scelte del suo partito a livello fiorentino e regionale.
Non è una novità che il triangolo Regione-Firenze-Piana porti a scontri. Ma quello esploso nel giro di due giorni su termovalorizzatore e aeroporto non solo vuole rimettere in discussione due scelte infrastrutturali arrivate dopo decenni di discussioni: esprime platealmente le contraddizioni di questa fase politica. Mentre è certa la spaccatura a livello nazionale tra Pd e i fuoriusciti in Mdp (pronti a costruire con Sinistra italiana e Possibile di Civati una lista a sinistra dei Dem, alle prossime elezioni, con un dialogo difficile con Campo Progressista di Pisapia), a livello locale lo scontro tra gli ex «compagni» (almeno di viaggio) tira fuori tutti i casus belli fiorentini di questi ultimi dieci anni, risolti (a volte d’imperio), dopo strappi ed accordi, da Rossi e l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi. Accordi oggi difficilmente ripetibili. È quello che scrivono Falchi e Fossi nella lettera con cui chiedono formalmente a Rossi di rinunciare al termovalorizzatore: siamo in un’altra fase. «A quasi vent’anni dalla sua concezione, il progetto di localizzazione dell’inceneritore a Case Passerini è ormai anacronistico, da archiviare indipendentemente da quanto deciderà nei prossimi mesi il Consiglio di Stato. Anzi, questo rinvio delle decisioni in attesa dei giudici rischia di mortificare ulteriormente la politica minandone la credibilità agli occhi dei cittadini» si legge nella nota in cui i due sindaci chiedono a Rossi di rimettere «in discussione scelte ormai superate, con l’auspicio che questo avvenga già prima della sentenza del Consiglio di Stato, lanciando un segnale chiaro del ritorno della centralità delle istituzioni nel governo delle dinamiche e dei processi decisionali che investono il nostro territorio».
Una richiesta identica è arrivata due giorni fa da Prato e riguarda l’aeroporto: «Per dare un segnale di cambiamento, coerente con il nuovo percorso politico intrapreso con Mdp, chiediamo a Rossi un atto concreto di rinuncia all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola», è l’appello lanciato da Comitati ed associazioni contrari alla nuova pista, e firmato da esponenti di Sinistra Italiana (all’opposizione in Regione, ma verso una lista unica con Mdp alle prossime politiche) e di Campo Progressista. Ma in questo caso, sempre contro la nuova pista, si schiera anche Biagioli che, domenica prossima, sfilerà insieme a Falchi ed all’associazione «Fare città» dell’ex sindaco di Campi Adriano Chini, proprio contro l’aeroporto. Da Palazzo Sacrati Strozzi, nessun commento: si aspetta di avere modi e tempi per affrontare la questione (e soprattutto, si aspetta la sentenza del Consiglio di Stato sull’inceneritore che potrebbe togliere le castagna dal fuoco a tutti, compreso al Pd). Così come si attende da mesi la Valutazione di impatto ambientale per l’aeroporto: ma i lavori difficilmente partiranno prima delle prossime elezioni politiche e comunali. E tutto questo avviene mentre a sinistra, le varie anime provano a ricomporsi, mentre il Pd è in fibrillazione, con scontri anche sulle tessere, per i congressi.
«La posizione del Pd regionale è nota. Non cambia», ta-
Incroci pericolosi Falchi (SI) e Fossi (Pd): l’inceneritore è ormai superato dai fatti Biagioli (Mdp) contro la nuova pista voluta dal «suo» presidente Il governatore in silenzio Dalla giunta regionale nessuna risposta: si aspetta la sentenza del Consiglio di Stato sull’impianto rifiuti e la Via sull’aerostazione
glia corto il segretario regionale Pd Dario Parrini. Insomma: non si ferma niente, ma nessuna polemica con Fossi, il cui secondo mandato non è in discussione. E il Pd non può permettersi di perdere un altro Comune nella Piana dopo Sesto. Così come, secondo il sindaco di Firenze Dario Nardella, non esiste la possibilità che Rossi non finisca il mandato, ipotesi legata ad una sua candidatura alle politiche o ad una «defenestrazione» da parte del Pd: «Rossi è stato eletto appena due anni fa. L’importante è che il governo della Regione vada avanti e faccia quello per cui è stato eletto da 3 milioni e mezzo di persone». Serena Spinelli, consigliera regionale di Mdp, è convinta che quanto sta succedendo non avrà riflessi sugli equilibri regionali: «Noi faremo di tutto per ridiscutere tutto quello che è da ridiscutere per l’interesse dei cittadini». E comunque, «io in Consiglio sono sola, il gioco lo fanno i 23 Consiglieri del Pd. Se il Pd non vuole avere una discussione, ha i numeri per farlo. Mi auguro non avvenga: per la Toscana».
Rossi pressato da compagni di partito e dalle altre sinistre? La contraddizione non è sua Su Peretola Firenze e la Regione hanno deciso contro i Comuni e questo è il risultato Io ero favorevole all’inceneritore, ma ho imparato che le cose, per forza, non si fanno...