«No alle barricate, ma certe scelte vanno ridiscusse»
«Certe scelte vanno ridiscusse, ma niente barricate: lavoriamo per trovare una via d’uscita». È la ricetta indicata da Tea Albini, deputata Mdp.
Per il suo compagno di partito Enrico Rossi si aprono i due fronti di aeroporto e inceneritore. Con altri compagni di partito, o futuri compagni di viaggio della sinistra, che gli chiedono di cambiare le scelte su queste infrastrutture. Una bella contraddizione. «Calma: ricordo che la scelta della pista parallela a Peretola la presero, contro tutti i Comuni della Piana, la Regione e il Comune di Firenze. Con anche Pisa contraria e Prato dubbiosi. Ora c’è la necessità di mettersi a sedere e ridiscutere queste scelte. La contraddizione però, più che al nostro interno, o nel Pd, è tra territori e territori, e con la Regione. Per questo è necessario parlarsi: Rossi deve essere nella condizione di poter svolgere il suo ruolo di leader nazionale di Mdp e di governatore».
Ma ora anche queste scelte sono a rischio? Compreso l’inceneritore, che quando lei era assessore a Palazzo Vecchio ha voluto e difeso? «Ho imparato nella mia vita politica che le cose, per forza, è difficile farle. Se ora hai un processo in corsa, che tocca aspettative e sensibilità di altri territori, puoi fare solo una cosa: parlare con questi territori. E questo compito spetta al governatore. È secondario che Rossi sia di Mpd: se hai contrarie le istituzioni locali, l’unica soluzione è parlarci. Più che politica, la contraddizione è amministrativa. Poi c’è chi, come l’ex sindaco Matteo Renzi, è andato avanti a colpi di accetta e di forza. Ma così vai poco lontano».
Questa contraddizione quanto durerà? E quanto tempo sarà necessario discutere per superarla, se possibile? «La questione dell’aeroporto va rivista. Il governo della Regione deve avere un rapporto forte con i sindaci che amministrano i territori. E ricordo che questo sforzo Rossi lo sta facendo da tempo: è presente in tutte le crisi della Toscana. Lui è un buon politico, da amministratore sa che le scelte non possono entrare in contraddizione l’una con l’altra. Se c’è anche una contraddizione politica, va risolta. Non si possono fare barricare, occorre trovare una via d’uscita».
Difficile, trovare una sintesi, diceva una volta il Pci, tra il sindaco di Calenzano che non vuole fare l’aeroporto e Rossi che lo vuole... «Il Comune di Calenzano da tempo si dice contrario e lavora contro l’ampliamento dell’aeroporto. Da anni chiede di fermarsi e discutere. Biagioli non è un barricadero, non porta avanti solo rivendicazioni ma un lavoro serio, fatto di interrogazioni parlamentari, richieste di chiarimenti. Anche se il governo ci ha sempre risposto picche, provando pure con un emendamento, che abbiamo fermato, a bypassare tutte le procedure».
Quanto il livello nazionale influirà su quello regionale? Le fibrillazioni locali rischiano di creare problemi per la stabilità della Regione? Si va a elezioni nel 2020 o prima? «Enrico dovrà porre i problemi in modo preciso sulle questioni fondamentali del programma. Ci sarà qualcosa da correggere. Coerentemente al fatto che rappresenta una delle punte forti del nostro movimento a livello italiano, dovremo far convivere questa sua esperienza nazionale con il buon governo della Toscana».
Vale anche per le alleanze alla comunali? «Vanno cercate le possibili alleanze: ma sui punti nazionali, rinunciamo a poco. Dovremo discutere».