Il paese rimane senza banca (aperta dal 1850)
A Campiglia d’Orcia, Mps vuole chiudere la filiale. Cittadini in rivolta: così ci isolate
Trecento anime, un bar, la posta aperta due giorni alla settimana e una banca. Anzi la banca no, perché a breve potrebbe chiudere i battenti per via del piano di ristrutturazione industriale del Monte dei Paschi. Per scongiurare questa ipotesi gli abitanti hanno iniziato a raccogliere le firme, già oltre 300: tutti i residenti, più chi alloggia nella vicina Bagni San Filippo, frazione termale a forte vocazione turistica, ma sprovvista della banca.
«Contiamo di arrivare a 500, 600 firme — spiega Alessandro Franchetti, presidente della Pro loco — la nostra banca è la più antica del territorio di Castiglione d’Orcia, risale addirittura al 1850».
Lo sportello è un riferimento per le attività produttive, gli abitanti (di cui la maggior parte è ultrasettantenne), e per i turisti che altrimenti sarebbero costretti a percorrere dieci chilometri ogni volta che hanno bisogno di un bancomat.
«Senza lo sportello — prosegue Franchetti — rilanciare il paese diventa impossibile; spero che il Monte ci ripensi o almeno che riesca a mantenere il servizio per alcuni giorni alla settimana; si parla di sviluppare i piccoli centri, ma se tolgono i servizi sopravvivere diventa impossibile».
Il problema riguarda anche Bagni San Filippo: con la chiusura della filiale i villeggianti dovrebbero andare fino ad Abbadia San Salvatore, che dista otto chilometri. Meno di un anno fa era accaduto lo stesso a Vivo d’Orcia, altra frazione di Castiglione d’Orcia: nei bar di Campiglia ora si vocifera che questa soppressione sia il prezzo per tenere in vita l’altra sede. Il sindaco Claudio Galletti, dopo varie assemblee coi cittadini, annuncia battaglia: «Questo tipo di scambio — spiega — sarebbe inaccettabile; capiamo le difficoltà che attraversa Mps e i relativi piani di ristrutturazione, ma per Campiglia è un grave segnale di abbandono. Abbiamo chiesto un incontro urgente con i responsabili della banca: Vivo e Campiglia sono frazioni isolate e di montagna, il taglio dei servizi creerebbe uno scollamento sociale insanabile fra città e periferia».