Pronto soccorso Saponara
«Metatarsalgia al piede sinistro»: pochi giorni dopo il suo debutto stagionale, il fantasista si ferma ancora Salterà almeno 2 partite, l’ultimo intoppo di un 2017 da incubo. La Fiorentina: la caviglia operata non c’entra
Non c’è pace per Ricky Saponara. L’uomo di classe, il fantasista dell’ultimo passaggio, il talento a cui aggrapparsi per aumentare il numero di gol viola, è di nuovo in infermeria. A fermarlo stavolta è una «metatarsalgia del piede sinistro insorta nei giorni scorsi» che non gli consente, come si legge nel comunicato ufficiale viola, «di svolgere a pieno la regolare attività con il resto del gruppo».
Niente Udinese dunque e salvo recuperi lampo, niente Benevento. Saponara infatti dovrà star fermo almeno 15 giorni, dopodiché il suo graduale rientro sarà deciso in base alle risposte del piede dolorante (la metatarsalgia è un’infiammazione che scompare in tempi diversi tra un atleta e l’altro). La Fiorentina ieri ha provato a minimizzare, sottolineando come «l’attuale quadro clinico non abbia nessuna relazione con il precedente infortunio alla caviglia (il piede però è lo stesso, ndr)», ma il calvario dell’ex empolese, si fa sempre più lungo.
Da quando è arrivato in viola Saponara ha messo insieme appena 12 presenze, di cui una (di 34 minuti) nell’ultima partita contro il Chievo e appena 4 da titolare. Briciole per un giocatore pagato 9 milioni e arrivato per fare la differenza. Tra pubalgia, cure, problemi alla caviglia, ricadute, affaticamenti muscolari e adesso pure metatarsalgia però, il 2016 è diventato il suo annus horribilis. Già a dicembre scorso infatti Saponara era stato costretto a saltare le sue ultime gare empolesi per un problema alla caviglia: arrivato qui a gennaio, richiestissimo da Paulo Sousa, non è mai riuscito a dare un contributo all’altezza delle attese. I suoi gol viola finora sono 2, di cui uno però segnato al Pescara all’ultima giornata, in una partita utile solo per le statistiche.
La pubalgia lo aveva frenato sia a Milano che a Empoli, a Firenze invece è stata soprattutto la caviglia a farlo soffrire. Con Sousa Saponara faticava ad allenarsi con continuità, tanto che a fine stagione si è sottoposto a un intervento di «pulizia» della caviglia stessa. A Moena, con Pioli, ha saltato tutta la preparazione: Ricky si vedeva solo in cyclette e per qualche corsetta isolata in mezzo al campo: «Sarà pronto per la prima di campionato», faceva sapere informalmente la società. E invece l’attesa si è prolungata fino alla settima giornata, per via di qualche problemino muscolare che ogni volta lo ha fatto ricominciare daccapo. A Verona era riuscito a mettere 34 minuti nelle gambe: la sua prestazione non era stata granché, ma se non altro somigliava all’inizio di qualcosa. Invece niente. Saponara torna indisponibile e si curerà tra terapie, ghiaccio, anti infiammatori e tanto riposo. Rientrerà, come detto, intorno a fine mese. Ma la sensazione è che per rivederlo in forma dovremo aspettare ancora parecchio. Pioli allora dovrà inventarsi qualcosa: dopo Dias (si rivedrà a novembre), ha perso un’altra delle sue armi offensive. Con l’Udinese si andrà avanti con il solito 4-2-3-1, più avanti si vedrà. Di sicuro, prima di cambiare, servono buone notizie dall’infermeria.