Militari tra i tavoli, scompiglio a Sant’Ambrogio
Tre soldati col mitra fermano un sospetto, fuggi fuggi tra i tavoli e poi arriva la polizia
«Una scena che ha provocato disagio e tensione». Venerdì sera, tre militari antiterrorismo di stanza in via Carducci intervengono in Sant’Ambrogio per bloccare un sospetto spacciatore. Ma, pur avendo la facoltà di fermare e identificare una persona, tra le loro prerogative non rientra l’arresto. Così, mentre tengono immobilizzato lo straniero, chiamano la polizia.
Ma la volante arriva solo 33 minuti dopo, è impegnata su un furto in un’abitazione privata. In quei 33 minuti di lunga attesa, la piazza assiste attonita: la zona attorno al sagrato si svuota, col militare che immobilizza lo straniero che grida ai passanti «via di qua», mentre il suo collega chiama ripetutamente la Questura e un terzo militare, in tuta mimetica e mitra imbracciato, gira tra i tavolini del dehors in cerca di tracce di stupefacenti. A raccontarlo è Massimo Torelli, noto in città per la sua militanza nella sinistra fiorentina: «Non c’è stato nulla di scorretto — dice — Ma il disagio per una situazione paradossale era evidente: i mitra di fronte a un caso di presunta micro-criminalità fanno impressione, e la cosa è stata amplificata dalla lunga attesa di una volante».
La polizia, una volta sul posto, ha verificato che il fermato è un marocchino di 21 anni, clandestino, ma senza stupefacenti addosso. Per lui, quindi, nessuna accusa di spaccio.