Corriere Fiorentino

Thereau, et voilà

Il francese segna una doppietta e stende la sua ex squadra «Che bello, in tribuna c’era anche mio figlio Solal» I viola ripartono dopo la sconfitta contro il Chievo e restano agganciati al gruppone che lotta per l’Europa

- di Leonardo Bardazzi e Stefano Rossi

Chissà come avrà festeggiat­o Solal, seduto lì in tribuna in mezzo ai tifosi viola. Il piccolo Thereau per la prima volta a Firenze per vedere Cyril giocare al Franchi, ha portato fortuna. E non solo al babbo. La Fiorentina vince e cancella Verona, giocando anche bene per tutto il primo tempo ma finendo per chiudere la partita in affanno. Stanca e impaurita. Proprio questo è l’aspetto da non sottovalut­are del pranzo di ieri: perché la sfida alla modesta Udinese (ma Delneri è proprio sicuro di averci guadagnato tra Thereau e Maxi Lopez?) ha detto che la Fiorentina, finché le gambe girano e il ritmo resta alto, è una squadra che inizia ad avere automatism­i per mettere in difficoltà chiunque. Al tempo stesso però, quando le energie calano, ecco che la perdita tecnica dovuta alla rifondazio­ne estiva (Borja Valero, Ilicic e Vecino non si sostituisc­ono così facilmente) si fa sentire. Anche perché la squadra è giovane e l’esperienza per gestire il ritmo e l’andamento delle partite, è poca. E così, dopo un’ora di dominio, è arrivata l’ultima mezzora di pura sofferenza, con l’1-2 friulano di Samir (brutto svarione di Astori), il gol annullato a De Paul per fuorigioco (giudicato anche con il Var) e l’occasione clamorosa avuta per un errore di Badelj (forse l’unico del croato) in fase di costruzion­e di gioco.

Detto questo, la vittoria resta. E pure meritata. Schierata con il 4-3-3, con Benassi più arretrato (e finalmente ispirato) in posizione di classica mezzala destra, la squadra viola domina il gioco fin dal primo minuto. Il pressing di Veretout aiuta a recuperar palloni in serie e anche Simeone e Thereau sembrano in palla: il Cholito però sbaglia un paio di occasioni di testa, mentre Thereau (servito dal buon Benassi) mette a soqquadro la sua ex difesa e prende un palo dopo un salvataggi­o in extremis del fiorentino Angella. Jella pura insomma, combattuta con la determinaz­ione di chi voleva cancellare quindici giorni amari dopo la pessima domenica del Bentegodi. E così ecco il primo gol di Thereau al Franchi, in tap-in, e festeggiat­o con le dita della mano larghe e con un bacio a Solal in tribuna. Il bombardame­nto viola continua anche dopo il vantaggio, Benassi in versione assist-man smarca pure Simeone, ma il palo (clamoroso) dice no anche al numero 9.

Il tempo dunque si chiude con un grande applauso del Franchi (in curva a proposito c’era anche Narciso Parigi, 90 anni tra pochi giorni) ma con l’amarezza e la preoccupaz­ione di non aver già chiuso i conti. E infatti nella ripresa il copione cambia. Thereau segna ancora, proprio mentre la curva Fiesole si mette a cantare contro Della Valle («Della Valle vattene», «Salutate la minoranza»), ma nel frattempo le gambe di Chiesa, di Benassi, Thereau e qualche altro non girano più. E la discesa diventa salita. Come contro il Bologna, Pioli si arrocca (forse troppo) e tira via punte e mezze punte per inserire Vitor Hugo, Eysseric e Sanchez. Il sistema di gioco diventa 5-4-1, con i viola incapaci di tener palla e pungere in contropied­e. Ogni palla portata avanti dai friulani diventa un pericolo, ogni palla da spazzar via sembra scottare tra i piedi dei viola, fino a quel momento brillanti e sicuri di se stessi.

Lo stadio si accorge dell’affanno e inizia a cantare a squarciago­la, Sportiello invece sbroglia qualche situazione pericolosa e aiuta la Fiorentina a portare a casa i tre punti. Missione compiuta dunque, ma per l’Oktober fest viola serviranno altre vittorie.

Domenica c’è il Benevento, poi arriverà il Torino al Franchi (in infrasetti­manale) e la trasferta di Crotone. La possibilit­à di accorciare sulla zona Europa (ora distante 4 punti, ma con la Sampdoria che ha una partita in meno) e dare un senso alla stagione, esiste. A patto di non sottovalut­are gli stenti del secondo tempo e quei segnali di immaturità che Pioli (per ora) cerca di combattere mettendo in campo difensori per attaccanti.

Lungo applauso per Narciso Parigi che per i suoi 90 anni è stato invitato in curva

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 ??  ?? Narciso Parigi entra in campo prima della gara e poi raggiunge il suo posto in curva Fiesole A sinistra Simeone impegnato in un contrasto
Narciso Parigi entra in campo prima della gara e poi raggiunge il suo posto in curva Fiesole A sinistra Simeone impegnato in un contrasto

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