Cyril, promessa mantenuta «Ora porto tutti a cena»
«Segnerò sotto la Fiesole e davanti a mio figlio Solal». E così è stato
Questa volta la legge del gol dell’ex si veste di viola. Dopo le tante reti subite da ex illustri, da Montolivo a Salah per citarne due delle più recenti e dolorose, la Fiorentina vince contro l’Udinese grazie a Cyril Thereau. Il francese, fino ad agosto inoltrato, indossava proprio la maglia bianconera. «Ho voglia di esultare coi miei nuovi tifosi, sogno il primo gol sotto la Fiesole. E poi ci sarà mio figlio in tribuna» aveva raccontato in un’intervista al Corriere Fiorentino una settimana fa. Detto fatto. Promessa mantenuta. E per far le cose per bene non si è limitato a una sola rete. Thereau, contro i suoi ex compagni bianconeri, ha messo a segno una bella doppietta al Franchi, segnando una rete sotto la curva Fiesole e l’altra sotto la Ferrovia, per poi mostrare la sua consueta esultanza. Questa volta, però, con un pensiero dolce rivolto al piccolo Solal, il figlio di nove anni che dalla tribuna ha assistito alla partita e poi, tutto vestito di viola, è pure sceso con il padre in zona mista per le interviste di rito1.
«Quando ero a Udine segnavo sempre quando veniva anche lui allo stadio e infatti in settimana diversi amici friulani mi hanno chiesto di non portarlo — ha scherzato al termine della gara — Mi dispiace aver fatto gol contro la mia ex squadra, ma adesso devo dare tutto per la Fiorentina». E pensare che sarebbe potuto arrivare anche il terzo gol personale ma, a negargli questa soddisfazione, c’ha pensato Gabriele Angella. Il capitano dei bianconeri, fiorentino di nascita e tifoso viola grazie ai gol di Batistuta, ha respinto sulla linea un tiro a botta sicura dell’attaccante viola. Questa doppietta accompagna il gruppo viola fuori dal momento difficile che, in seguito alla sconfitta contro il Chievo, era entrato nel vivo. Le due settimane di preparazione, qualche accorgimento e la voglia di ripartire hanno fatto il resto. Cyril ci ha messo l’esperienza e una buona capacità di sapersi gestire, caratteristica tipica dei giocatori di talento non più in età verde.
Pioli, sapendo di poter contare sul suo spirito di sacrificio, lo ha schierato largo a sinistra. Tanti palloni scambiati con Simeone e spazi aperti per le sovrapposizioni di Biraghi. Il francese, benché non abbia lo scatto fulminante di Chiesa, ha dato risposte più che incoraggianti anche in un ruolo che in passato ha saputo ricoprire ma che non esalta totalmente le sue caratteristiche. Nel finale di gara Pioli lo ha sostituito con Sanchez. I viola così hanno alzato un muro per contrastare l’Udinese e l’uomo della domenica si è preso la standing ovation del Franchi.
«Sono contento, spero di continuare a segnare. Nel primo tempo si è visto ciò che ci chiede Pioli: una squadra che aggredisce e lotta. in realtà potevamo segnare anche due o tre gol. Poi nel finale, visto il precedente con l’Atalanta, abbiamo avuto un po’ di paura di pareggiare» ha ammesso dopo la partita. «Squadra a cena? Sì, la porto volentieri anche se di solito sono i compagni che portano chi fa gol» ha scherzato. Le vittorie, del resto, si costruiscono anche fuori dal rettangolo verde. E questa Fiorentina sembra averlo capito.