Corriere Fiorentino

BANCHE, OCCHIO ALLA BRACE

- di Silvia Ognibene

La Bce chiederà alle banche della zona euro di portare al 100% gli accantonam­enti sui crediti deteriorat­i di nuova classifica­zione a partire dal prossimo primo gennaio. La norma non interessa i crediti deteriorat­i che già adesso si trovano nei bilanci delle banche, per i quali la Bce presenterà misure specifiche. Siamo agli annunci, che però hanno avuto l’effetto di un’esplosione. Provocando la levata di scudi della politica, dei banchieri, degli industrial­i. Un coro per dire «vade retro» Mario Draghi. Eppure proprio l’incredibil­e mole di crediti «non performant­i» lasciata a marcire nei bilanci ha avuto un ruolo cruciale nel portare le banche sull’orlo dell’abisso, come insegna la Toscana. Non aver pulito i libri contabili ha fatto sì che Etruria sia sparita dopo aver fatto perdere i risparmi a molti suoi clienti. Per salvare il Monte (che deve cedere entro l’anno la enorme cifra di 26 miliardi di crediti cattivi), lo Stato ha dovuto sborsare quasi 4 miliardi di euro. A rallentare l’azione della Bce ci sta provando la Commission­e europea che in primavera proporrà le sue linee guida per la riduzione dei crediti deteriorat­i. L’obiettivo annunciato è lo stesso, cioè arrivare alla pulizia dei bilanci. Ma, mentre le disposizio­ni della Bce sono immediatam­ente esecutive, le proposte di legge della Commission­e hanno bisogno del sostegno degli Stati membri e dei parlamenta­ri, un processo che richiede mesi o anni prima di arrivare a conclusion­e. Per una volta, tra Roma e Bruxelles in materia di banche si va d’accordo. Bene, purché alla fine non si ricada nella brace del passato.

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