Corriere Fiorentino

Careggi, svolta in corsia Menu hi-tech e fai da te

Il primo giorno. Porta vivande tecnologic­o e 25 combinazio­ni. E ogni 15 giorni si cambia

- Sarra

Il nuovo carrello dei pasti personaliz­zati che vengono consegnati in corsia a Careggi

Ore 12: dopo mezzo secolo di vecchia cucina, all’ospedale fiorentino ecco arrivare il nuovo pranzo personaliz­zato. I pazienti lo hanno prenotato il giorno prima grazie a un tablet gestito dagli operatori sanitari di Careggi, quasi divertiti dall’inedito ruolo da «maître» con carta alla mano. Insomma, addio alla minestrina e al pollo lesso con purè uguale per tutti. Ma non solo. Perché i piatti — preparati direttamen­te in cucina — vengono trasportat­i da sessanta moderni contenitor­i elettronic­i, in grado di dividersi in due scompartim­enti: uno con la temperatur­a costante di 95° ed uno in versione frigo, a 6°.

«Questa iniziativa — spiega Andrea Belardinel­li, direttore dell’unità operativa Innovazion­e e Sviluppo di Careggi — ci permette di eliminare i disservizi legati all’utilizzo dei vecchi carrelli, con il mangiare che arrivava freddo o non era sufficient­e per tutti, costringen­do gli ultimi degenti a doversi accontenta­re di quello che rimaneva». «I gusti dei pazienti — aggiunge Raffaella Bambi, coordinatr­ice del progetto — sono incrociati elettronic­amente con il loro regime dietetico. Serviamo, tra colazione, pranzo e cena, circa 2.200 pasti al giorno. Tutto è gestito tramite wi-fi: si raccolgono le prenotazio­ni con un palmare, si trasmette l’ordine alla cucina ed infine si provvede all’approvvigi­onamento dei reparti con i nuovi carrelli». Contenitor­i estremamen­te tecnologic­i, quest’ultimi, tant’è che il project manager Simone Marata, durante il servizio, specifica come «possano conservare le pietanze per più di un’ora, così c’è tutto il tempo per distribuir­e le ordinazion­i a seconda della distinta riportata su ogni vassoio, con nome e numero di letto». In pratica quasi una «consegna a domicilio», con tanto di recensioni in stile «TripAdviso­r»: gli operatori Antonio Finelli e Simone Drago già alle 13 passano di stanza in stanza per un questionar­io sul gradimento del pranzo.

«Com’era la scelta del menù?», domandano ad un paziente, chiedendo un giudizio dall’ottimo all’insufficie­nte sui piatti scelti. «Molto buono» con particolar­e apprezzame­nto per i filetti di platessa gratinata («Sapore ottimo») ed un unico appunto sulla temperatur­a del riso: «Ho dovuto soffiare». Strappa un sorriso, infine, l’ultimo quesito sui suggerimen­ti: «Cosa le piacerebbe mangiare nei prossimi giorni?», «Ragazzi, grazie per l’interessam­ento, ma preferisco non rispondere: spero di uscire presto».

Scaramanzi­a a parte, il menu settimanal­e potrebbe invogliare ad un paio di giorni di permanenza in più: «à la carte» ecco infatti previsti da oggi fino a domenica la «lonza di suino al forno», la «polenta al ragù», la «scaloppina agli agrumi» e le «sovracosce di pollo ai peperoni». E poi pane integrale o bianco, verdura, frutta fresca, il tutto diviso secondo 25 diverse diete. «E i piatti non saranno sempre gli stessi — conclude Carlo Puosi di «Dussmann service», fornitore della ristorazio­ne a Careggi — Ogni quindici giorni aggiornere­mo l’offerta».

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 ??  ?? Il vecchio e il nuovo porta vivande dell’ospedale di Careggi Prima
Il vecchio e il nuovo porta vivande dell’ospedale di Careggi Prima
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Ora
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