La nuova impresa di Virgo «Ecco il suono dell’Universo»
Dalle onde gravitazionali una cascata di scoperte: dedicate a Giazotto, padre del progetto
CASCINA (PISA) Il film dell’universo non è più muto: la collaborazione Ligo-Virgo ha scoperto il suo «file audio». Per la prima volta la fusione di due stelle di neutroni è stata osservata contemporaneamente con le onde gravitazionali dagli interferometri (Ligo negli Stati Uniti e Virgo a Cascina), con la radiazione elettromagnetica, da 70 telescopi a terra e nello spazio. Ieri alle 16 ora italiana è stato annunciato l’inizio di una nuova era dell’astronomia, quella chiamata «multi-messaggero», che permette di studiare lo spazio con osservazioni basate su segnali di tipo diverso. Tre conferenze internazionali in simultanea hanno illustrato i risultati da Stati Uniti, Germania e Italia, che ha dato un contributo importante con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare , l’Istituto Nazionale di e l’Agenzia Spaziale Italiana. Al centro Virgo di Cascina un folto gruppo di scienziati pisani ha seguito la diretta streaming dell’annuncio lanciato dalla National Science Foundation di Washington, con tanto di applauso e brindisi finale. Tutti concordi nel confermare la straordinaria importanza dell’evento, avvenuto il 17 agosto, una rivoluzione come quella di Galileo quando puntò il cannocchiale verso il cielo.
«Finora si è parlato di astronomia “multi-frequenza”, nella quale si studia un fenomeno con tutti i tipi di luce a disposizione: le onde radio, la luce visibile, i raggi xe i raggi gamma, forme diverse di onde elettromagnetiche ma che possiamo considerare come lo stesso e unico messaggero — spiega Massimiliano Razzano, ricercatore all’Università di Pisa — L’astronomia multiAstrofisica messaggero è un passo in avanti: le onde gravitazionali sono un messaggero indipendente, una specie di secondo “senso”. Combinando onde elettromagnetiche e onde gravitazionali possiamo capire in maniera ancora più comprensiva l’universo».
L’altro risultato importante ottenuto da Virgo e Ligo, insieme al satellite Fermi, è che le onde gravitazionali viaggiano alla velocità della luce: Einstein aveva ragione e i dati lo confermano. Le scoperte annunciate ieri sono state dedicate ad Adalberto Giazotto, il fisico che 30 anni fa ha avuto l’idea di costruire il rivelatore di onde gravitazionali Virgo e che non è potuto essere presente per motivi di salute: «Vorrei che da qui tutti mandassimo a Giazotto uno straordinario saluto perché è il padre dei risultati presentati qui oggi», ha detto il ministro Valeria Fedeli.
Nelle ultime settimane gli scienziati hanno ricostruito la corsa dei due segnali emessi dalla fusione delle stelle, avvenuta a 130 milioni di anni luce dalla Terra. È stato un lavoro di squadra planetario. Dall’Infn sottolineano che il contributo italiano è stato determinante. «La conclusione di anni e anni di lavoro, una lunga traversata nel deserto», commenta Giancarlo Cella, ricercatore Infn Pisa. La scoperta è stata rilevante anche perché ha consentito di capire che in questi eventi si formano elementi chimici pesanti, come oro e platino. «Per la prima volta nella storia dell’umanità abbiamo potuto vedere e sentire come due stelle muoiono», dice Walter Del Pozzo, del dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa.
Annuncio Italia-Usa I dati confermano la teoria di Einstein Applausi e brindisi nel centro di Cascina