La resa della Galleria Ficara «Sfrattati dai cassonetti»
Via Ghibellina, residenti e commercianti contro Alia
«Stanno piazzando quattro cassonetti interrati davanti alla mia galleria d’arte. Questo è un insulto, e io sono costretto a lasciare via Ghibellina dopo cinquant’anni». Santo Ficara questa volta è davvero determinato: ha provato in tutti i modi a convincere Palazzo Vecchio e Alia a spostare di cinque o dieci metri più in là la nuova isola per la raccolta dei rifiuti che nascerà davanti al quattrocentesco palazzo Salviati, all’angolo di via delle Seggiole. Ma non c’è stato nulla da fare. La direzione Ambiente del Comune gli ha risposto che «il progetto ha ottenuti i necessari pareri e nulla osta tra cui quello della soprintendenza».
Il rinomato gallerista fiorentino è disperato e arrabbiato perché «con questi lavori hanno coperto completamente le vetrine e l’entrata della galleria, e anche poter accedere all’esposizione è diventato un problema». Ficara per sabato ha in programma l’inaugurazione di una mostra: al vernissage arriveranno critici d’arte, artisti e giornalisti da tutta Italia e lo spettacolo che si presenterà, una volta davanti al civico 168 rosso, «sarà quello di una strada e di una Firenze degradata». Non solo. «Ogni anno organizzo all’esterno della mia galleria performance ed esposizioni, ma con quei cassonetti in bella mostra dovrò rinunciarci. Perché mi vergogno di accogliere le persone davanti alla spazzatura».
A chiedere ad Alia di bloccare i lavori sono anche i residenti di via Ghibellina che negli ultimi giorni, a causa degli scavi, hanno notato fessure e crepe negli scantinati. «A me invece è venuto giù il controsoffitto — denuncia l’estetista Maria Paola Massimo — e dato che balla tutto nel centro estetico che gestisco non viene più nessuno. Oggi (ieri, ndr) i lavori sono fermi ma non appena riprendono chiamo la municipale per verificare l’impatto acustico e i vigili del fuoco per la stabilità del negozio e dello stabile».