Bike sharing, la caccia ad altre aree di sosta Intanto stop a nuovi arrivi
Nardella e il boom: «Ora basta parcheggi selvaggi, serve civiltà»
Mobike, il Comune corre ai ripari contro il «parcheggio selvaggio». Sono troppi ormai i casi, segnalati da cittadini, sui social e dalla polizia municipale, di parcheggi fuori dalle regole da parte degli utilizzatori della bicicletta «sharing» a flusso libero. Che può essere presa ovunque e lasciata ovunque. Un po’ troppo ovunque. Ed è per questo che aumenteranno gli spazi sosta a loro dedicati, arrivando a 200 stalli (ora sono 129). Ma ci sarà anche un «freno»: il primo operatore, Mobike, si fermerà a 2.300 invece di arrivare subito alle previste 4 mila. Ed altrettante anche il prossimo, che verrà scelto a fine mese. Perché 8 mila bici tutte insieme sono un problema, secondo Palazzo Vecchio, visto che già gestirne 2.300 è un problema
Un successo, comunque, quello del «bike sharing». A dimostrazione che la bici, a Firenze, è un mezzo apprezzatissimo e che può essere una chiave di volta per la mobilità sostenibile. Solo che i parcheggi «selvaggi», secondo i tecnici della mobilità ed i vigili del Comune, sono già eccessivi. Certo, già attualmente i posti a loro riservati sono inferiori ai mezzi a disposizione (circa 1.300 contro circa 2 mila). «Ma chi usa le Mobike — spiega l’assessore Stefano Giorgetti — invece di cercare un parcheggio o negli stalli o nelle rastrelliere, le lascia un po’ ovunque». Con alcuni mezzi, come dimostrano alcune foto, che creano problemi: marciapiedi, passaggi pedonali, addirittura alcuni sulle stesse piste ciclabili. A discolpa di chi la usa, c’è da dire che i posti, nelle rastrelliere, tra rottami e il «boom» dell’uso delle bici, già ora sono carenti. Ed alcune zone ne sono prive completamente. Consapevole di questa difficoltà, Giorgetti apre anche a soluzioni diverse: sa perfettamente che ipotizzare altre 200 stalli di dimensioni attuali (da 10 posti) è complicato. «Li faremo ma proveremo anche a ipotizzare stalli più piccoli, vicino alle rastrelliere oppure vicino ai passi pedonali, ed aumenteremo anche quelle», giura Giorgetti. Per venire incontro alle esigenze dei ciclisti. E lo «stop», anzi il freno al proliferare delle Mobike e del nuovo operatore, con il limite di 2.300 mezzi (anticipato da Repubblica Firenze) serve anche a far sedimentare la novità, e provare a diffondere comportamenti più corretti. Perché, secondo il sindaco Dario Nardella, l’unica soluzione è che le regole vengano rispettate di più. «Chiedo collaborazione ai cittadini. Non costa molto mettere la bicicletta al posto giusto», lancia un appello Nardella.
«Ci vuole rispetto delle regole e un po’ di buona educazione civica perché questo servizio possa funzionare ancora meglio di come sta andando». E ancora: «Non c’è neanche la scusa delle rastrelliere, perché le biciclette del bike sharing non ne hanno bisogno. Inoltre non c’è il rischio che qualcuno te la rubi. Quindi lo sforzo è davvero minimo».
Uno sforzo minimo che avrebbe bisogno di uno sforzo, un po’ meno minimo, di attenzione da parte dell’amministrazione sull’uso delle bici e di queste bici. Sono i dati e le statistiche a ricordarcelo: ogni giorno 10 mila bici vengono affittate, ci sono già 50 mila utenti fiorentini. Ogni bici — in alcuni luoghi della città e ormai dell’hinterland — viene presa anche 10 volte al giorno. La dimostrazione, semmai ce ne fosse stato bisogno, che c’è una domanda di mobilità che non aveva risposta. E che le bici sono più amate (e più utilizzabili) di quanto si sia pensato finora. Ma il problema del «parcheggio selvaggio» è reale: lo dice anche l’azienda, che ha cominciato a dare punti (corse gratis) a chi segnale le bici in divieto di sosta.
Il sindaco Con poco questo servizio può funzionare meglio di come sta andando Lo sforzo che chiediamo è davvero minimo L’assessore Oltre agli stalli pensiamo a piccole zone vicino ai passi pedonali e alle rastrelliere per lasciare questi mezzi