Maggio Metropolitano, il boom dei concerti
Chiarot: «Ci allargheremo in altre zone della Toscana. E ora promozione all’estero»
Maggio Metropolitano «sempre più metropolitano» e forse «ancora oltre: regionale». Viaggia sulle ali dell’entusiasmo l’avvio del progetto voluto dal sovrintendente Cristiano Chiarot e dal sindaco Dario Nardella di portare «la musica nei territori». La prima tranche di concerti è iniziata il 29 settembre «con enorme successo, sempre pieno» si congratula Nardella ed è già in preparazione una seconda edizione «per portare Orchestra e Coro oltre i 20 comuni coinvolti adesso, in tutti e 42 che compongono l’area fiorentina» promette Chiarot. E, in futuro, «vogliamo allargarci oltre la provincia in altre zone della Toscana». I questionari distribuiti nelle varie serate dicono che «il 40 % degli spettatori di queste serate venivano a sentirci per la prima volta in vita loro» continua il sovrintendente.
Dato che certifica il primo obiettivo dell’operazione: andare a conquistarsi pubblico nuovo «a casa dei cittadini» senza aspettare che siano loro a venire a teatro. Il 90% sostiene di voler andare autonomamente in teatro per assistere agli spettacoli del Maggio a Firenze, 4 spettatori su 10 erano di età compresa tra 45 e 65 anni, il 13% tra 30 e 45 e il 7% under 30. «E il 100% ci ha chiesto di tornare ancora e ancora» spiega sorridendo Chiarot. Non solo teatri ma, dove questi non ci sono, anche cinema, biblioteche, chiese, scuole, sale, pinacoteche e in un castello, a Barberino. Questo progetto «è il più significativo sul fronte delle politiche culturali» della Metrocittà, ha aggiunto Nardella ricordando l’investimento di un milione e 700 mila euro di risorse straordinarie. La fondazione lirica è in una fase di cambiamenti con la promessa che «quest’anno chiuderemo il bilancio in pareggio». Chiarot e Nardella sono appena tornati da Berlino dove hanno presentato la stagione ai melomani tedeschi. Poi Londra. «Ora andremo a presentare la stagione a Parigi, Monaco, Francoforte». Ha annunciato Chiarot, che aggiunge: «Andremo ovunque a cercare il pubblico internazionale e a riallacciare rapporti con tour operator, agenzie di ticketing europee. Abbiamo grandi riscontri perché il Maggio vuole tornate a essere, oltre che uno dei festival più importanti, anche nel circuito commerciale europeo». Cambiamento anche per quanto riguarda il teatro Goldoni in Oltrarno per la quale si valuta l’ipotesi del lease-back, la vendita Dario Nardella e Cristiano Chiarot con patto di locazione. «Sul Goldoni abbiamo un progetto che presenteremo in Consiglio comunale e assieme decideremo – spiega ancora Chiarot – Resterà sempre come sede alternativa al Maggio e lo useremo per sperimentazione, opera contemporanea, opera da camera e per tutta quella serie di attività che facciamo con le scuole».
Porteremo in Consiglio Comunale il progetto di leaseback del Goldoni e poi decideremo