Corriere Fiorentino

Innocenti, Passanese

Ore 14.30, una grossa pietra si stacca da una trave e colpisce uno spagnolo Inchiesta aperta, c’è un filmato sull’incidente. Chiesa chiusa almeno per oggi

- Simone Innocenti

L’Opera: una settimana fa gli ultimi controlli Franceschi­ni: accertare subito le responsabi­lità

Un turista spagnolo di 52 anni, Daniel Testor Schnell, è morto ieri verso le 14,30 dentro la basilica di Santa Croce dopo essere stato colpito da un grosso pezzo di pietra, un «peduccio», ovvero una mensola a sostegno di una trave del transetto di destra, nel punto che divide la cappella GiugniBona­parte dalla cappella Calderini. L’uomo, padre di tre figli, stava visitando la basilica con la moglie che è stata portata via sotto choc. A dare l’allarme è stato il personale dell’Opera di Santa Croce.

Subito dopo l’incidente, tutti i turisti sono stati fatti uscire per precauzion­e. Sul posto sono arrivati agenti della polizia e i vigili urbani che hanno sbarrato l’ingresso per consentire agli inquirenti di fare i primi accertamen­ti. I soccorrito­ri della Fratellanz­a Militare e il medico del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del turista, dopo aver provato in tutti i modi a rianimarlo. La pietra che lo ha colpito misura 40 centimetri per 40 ed è caduta da un’altezza di circa 28 metri.

Nella basilica si è presentata anche il sostituto procurator­e Benedetta Foti che conduce le indagini: ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti e ha disposto l’esame autoptico sulla salma. La Procura, diretta da Giuseppe Creazzo, ha disposto invece il sequestro dell’area. Gli accertamen­ti sono soltanto alla prime battute. Ieri, ad esempio, è stato esaminato molto velocement­e il filmato delle telecamere di sicurezza che si trovano all’interno della chiesa e che hanno ripreso il momento del distacco della pietra: gli «occhi elettronic­i» hanno registrato la morte dell’uomo, ucciso dal «peduccio» che potrebbe aver ceduto per il peso della trave. La polizia scientific­a ha «congelato» la scena, che è stata fotografat­a e ripresa. Nelle prossime ore i vigili acquisiran­no tutta la documentaz­ione sui lavori: c’è infatti una convenzion­e tra Ministero dell’Interno e Opera di Santa Croce per la manutenzio­ne ordinaria e straordina­ria della chiesa. I vigili urbani dovranno capire quando e dove sono stati effettuati, eventualme­nte, gli ultimi lavori. Ieri una gru è stata portata all’interno della basilica, passando attraverso il sagrato e la porta principale per mezzo di un sistema di passerelle, per consentire ai tecnici di effettuare le verifiche e le operazioni di messa in sicurezza del punto da cui si è staccato il pezzo. Nei prossimi giorni dovranno essere controllat­i almeno una settantina di «peducci». Oggi basilica e complesso monumental­e di Santa Croce resteranno chiusi «in segno di lutto» come spiega una nota dell’Opera diffusa in serata. «Attoniti per quanto accaduto — si legge — la presidente, il consiglio d’amministra­zione, la direzione e tutto lo staff dell’Opera di Santa Croce esprimono il loro più profondo cordoglio ai parenti della vittima e offrono la massima collaboraz­ione alle autorità impegnate nelle indagini».

Intanto anche il governo promette un’inchiesta interna. «Appena appresa la notizia ho contattato il segretario generale del Ministero e attivato la catena di intervento per accertare le diverse competenze. Ci sarà una indagine della magistratu­ra per capire come sia accaduto questo fatto drammatico e se ci sono responsabi­lità sulla manutenzio­ne», ha detto il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschi­ni, a margine della conversazi­one a New York con David Freedberg, direttore dell’Italia Academy della Columbia University. Ieri un esperto della Soprintend­enza, arrivato sul posto, ha spiegato che «non risultano segnalazio­ni di criticità» per l’area della basilica e che tutto è «assoggetta­to a periodici controlli». «Solo una settimana fa avevamo impiegato un elevatore per pulire in altezza le vetrate nella parte della basilica dove oggi è avvenuta la tragedia. Ne avevamo approfitta­to, come facciamo di solito, anche per effettuare un controllo sulle superfici di quella zona. Tutto era risultato regolare», dice il segretario generale dell’Opera di Santa Croce, Giuseppe De Micheli. Risale a circa 10 anni fa, ha ricordato De Micheli, «un restauro generale di ampio respiro sulla parte in cui è successo ciò che è successo. Negli ultimi 15 anni l’intero complesso di Santa Croce è stato messo in sicurezza, restaurato, monitorato costanteme­nte in ogni sua parte. Si può tranquilla­mente dire che Santa Croce sia un cantiere permanente, ma in 17 anni in questo ruolo non ho mai visto accadere nulla del genere».

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Il cedimento Il «peduccio» si è staccato dal transetto di destra nel punto che si trova tra la cappella Giugni Bonaparte e la cappella Calderini Il pezzo di pietra (40 centimetri per 40) è caduto da 28 metri di altezza
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La presidente dell’Opera di Santa Croce, Irene Sanesi

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