In coda all’entrata «Ma adesso quando riapre?»
Davanti alle porte sbarrate: la missionaria offre conforto, la guida spiega ai ragazzi cosa è successo
«La basilica è chiusa: c’è stato un incidente, una persona è morta». «E domani sarà aperto?». Neanche il tempo di un respiro, un’esitazione, un istante di preoccupazione: la domanda su cosa succederà «domani» arriva prima ancora che la frase sull’incidente sia finita.
Il turista a tappe forzate non ha tempo da perdere e affonda subito la testa nella guida per inquadrare la prossima destinazione. E se i giornalisti scattano le foto ai poliziotti schierati davanti a Santa Croce, anche i turisti si uniscono al coro dei clic. La maggior parte non fa una piega, non sembra turbata. Ma qualcuno mostra rispetto per il dolore, si rende conto che sarebbe potuto succedere a lui. «Davvero? È terribile — commenta un visitatore inglese — Rispettiamo il dolore, torneremo qui nel nostro prossimo viaggio a Firenze».
All’entrata del Cenacolo, si presenta una scolaresca francese: la loro guida avvicina i custodi dell’Opera di Santa Croce, si copre il viso con le mani e poi torna verso i suoi studenti. «Ragazzi questa visita purtroppo salta, c’è stato un brutto incidente e un uomo è deceduto all’interno della chiesa». Dagli studenti parte un «oooh» di sincero sconcerto. Una turista giapponese, invece, quando capisce scappa via sconvolta con la mano davanti alla bocca.
Dopo aver letto su internet quanto successo, una missionaria spagnola corre alla basilica: «Se serve un po’ di consolazione, posso aiutare». Ma non ce n’è bisogno, la moglie della vittima ha già trovato aiuto, all’interno.
Due signore fiorentine discutono davanti alla chiesa: «Firenze non ce la fa più» e «con tutti i soldi che si spendono per i restauri» e ancora «ma ha talmente tanti palazzi antichi, questa città». «C’è qualcosa di bello? C’è qualche persona famosa?» chiede contento un ragazzone americano guardando i fotografi. «No — gli rispondono i poliziotti — Nulla di bello. Oggi è successa una cosa brutta».
Ai poliziotti «Ma dentro c’è una persona famosa?» «No, c’è stata una cosa brutta»