Corriere Fiorentino

Le urla davanti al lenzuolo: è morto, è morto

- di Giulio Gori

Quando il blocco di pietra è caduto giù, la moglie di Daniel Testor ha gridato. Ma quell’urlo le si è strozzato in gola. Solo le poche persone, non più di quindici, davanti alle cappelle di destra della basilica di Santa Croce si sono accorte di quanto era appena successo. «Ho visto quella mensola venire giù molto velocement­e — racconta Bernardo Randelli, una guida turistica che era a capo di una comitiva dentro la chiesa — Non ho visto l’impatto, ero coperto da alcune persone, ma ho sentito un rumore sordo e ho dedotto che avesse colpito qualcuno, perché se fosse finito in terra avrebbe fatto un suono diverso, molto più forte. Così ho portato via più velocement­e la mia comitiva da Santa Croce».

Quasi tutti i turisti nella basilica non si sono accorti di nulla, il personale li ha fatti uscire rapidament­e. E quando i soccorrito­ri hanno dichiarato il decesso e hanno portato fuori dalla basilica la barella vuota, la moglie è rimasta in ginocchio, piangendo, davanti al corpo del marito coperto da un lenzuolo bianco. «È morto, è morto», ripeteva cercando di dare un senso alle cose.

Daniel Testor Schnell, 52 anni, viveva a Barcellona dove dirigeva l’hotel Valles 222, un grande albergo per convegni nella zona nord della capitale catalana. Era stato amministra­tore delegato e esperto finanziari­o in numerose aziende del settore sanitario. Lui e la moglie erano a Firenze per qualche giorno di vacanza. Erano in Santa Croce da soli, non facevano parte di un gruppo organizzat­o. I tre figli sono rimasti in Spagna. Così quando, un’ora dopo l’incidente, la donna ha recuperato un po’ di lucidità, ha subito chiesto un caricabatt­erie per il suo cellulare: «È scarico», si disperava. Quando la polizia gliel’ha trovato, non avrebbe però trovato la forza di telefonare; sarebbe stato il consolato spagnolo ad avvisare i famigliari a Barcellona. «Una disgrazia immensa», è stato l’unico commento della console Maria de Los Angeles Velloso Mata. La console per ore ha fatto da interprete per la moglie della vittima, anche quando sono arrivati gli psicologi della polizia municipale e del Comune di Firenze, coordinati da Graziano Lori.

Dentro la sacrestia, la donna ha parlato per più di un’ora con la psicologa Michela Zaccherini; seduta, a tratti si sfogava, a tratti taceva e ascoltava la dottoressa. Chiarament­e traumatizz­ata, aveva difficoltà a razionaliz­zare quanto era successo. E per la console è stato difficile ricostruir­e i legami familiari per notificare la morte di Daniel Testor. Scene forti, tanto che una dipendente dell’Opera che non ha assistito l’incidente, ma ha soccorso la donna, è caduta poi a sua volta in stato di choc. E anche lei è stata soccorsa da una seconda psicologa del Comune, Alice Fossi.

«Un leader naturale — racconta, di Daniel, un amico — un uomo colto, brillante, amichevole. Era una persona che sapeva stare con gli altri».

 ??  ?? Daniel Testor Schnell aveva 52 anni e viveva a Barcellona, dove lavorava come amministra­tore delegato di un grande albergo per convegni Era a Firenze con la moglie per qualche giorno di vacanza (foto da Facebook)
Daniel Testor Schnell aveva 52 anni e viveva a Barcellona, dove lavorava come amministra­tore delegato di un grande albergo per convegni Era a Firenze con la moglie per qualche giorno di vacanza (foto da Facebook)

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