Corriere Fiorentino

Acidini: «È stato un cedimento imprevedib­ile»

- M.B.

Cristina Acidini, ex soprintend­ente del Polo museale di Firenze, storica dell’arte, oggi presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, come tutti si è interrogat­a appena saputo della tragedia di Santa Croce. «Santa Croce è una realtà che conosco, monitorata, ha addetti alla manutenzio­ne e al controllo, personale per la vigilanza, risorse a sufficienz­a da sempre, è seguita e curata. È un complesso monumental­e che sta bene — spiega Acidini — La tutela, in questo come in ogni altro caso, è concertata sempre con le soprintend­enze e tutti gli appalti seguono le regole. Onestament­e penso sia stato un cedimento

 L’ex sovrintend­ente Ma in generale vedo troppi restauri spot, serve manutenzio­ne e tutti i giorni

imprevedib­ile». Risorse sufficient­i, anche se non sempre è così. «La situazione a Firenze tiene, ci sono eccellenze e realtà in chiaroscur­o, complessi monumental­i che hanno risorse ed altri meno, ma non c’è poca efficienza o incuria. È ovvio che ogni risorsa è importante, che ogni incentivo è benvenuto e che servono più canali per arrivare ad una soluzione ottimale, ma lasciatemi dire dalla mia esperienza pluriennal­e che qui il sistema di tutela tiene». I tempi cambiano, il turismo «comporta anche usura fisica, dai marciapied­i ai gradini, agli spigoli, oltre ad esempio a problemi della qualità dell’aria in ambenti museali», ma la vera sfida per Acidini è un’altra. «Al di là del caso specifico di Santa Croce, in generale occorre più consapevol­ezza nella necessità e dell’importanza della manutenzio­ne, sostituend­o anche se necessario pezzi e materiali, come si faceva prima normalment­e — sostiene — I restauri sono più glamour, danno più ritorno pubblicita­rio ma chiese e monumenti antichi di secoli hanno bisogno di manutenzio­ne quotidiana e di risorse per questo. Una consapevol­ezza ed una cultura che nel secolo scorso è venuta a mancare».

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