Rimpianti (viola) da ex
Montella, Sousa e Prandelli: quando lasciare la Fiorentina è peggio di una maledizione
Questa estate, mentre Corvino affrontava più di un rifiuto sul mercato dei calciatori, Stefano Pioli ha dato la precedenza alla chiamata della Fiorentina. Senza pensarci due volte. Firenze per lui è un punto di arrivo, anche se l’era dell’autofinanziamento non aiuta i sogni. E così, mentre l’attuale mister viola festeggia il compleanno (ieri ha compiuto 52 anni) e, a Benevento, taglierà le 250 panchine in serie A, destino vuole che siano soprattutto gli ex a passarsela male. Nonostante gli attuali 10 punti in classifica rappresentino uno dei peggiori risultati dell’era Della Valle, sono soprattutto i vecchi allenatori viola a doversi preoccupare.
A partire da Vincenzo Montella, a rischio panchina dopo il derby perso e i fischi di San Siro. L’Aeroplanino è stretto tra le pressioni della piazza e le pretese d’alta classifica della dirigenza rossonera dopo un mercato faraonico da oltre 200 milioni. A 4 anni dallo storico 4-2 sulla Juve in viola, la sua squadra non è andata oltre lo 0-0 con l’Aek Atene alimentando nuovi malumori dopo le tre sconfitte consecutive in campionato. Logico che la posizione dell’allenatore sia in bilico, l’ironia semmai sta nei rumors di mercato visto che tra i successori è stato speso il nome anche di Paulo Sousa.
Dopo tante parole, parecchi incontri (l’ultimo a Firenze con il Borussia Dortmund) e un accordo sfumato all’ultimo con i cinesi del Jiangsu Suning, il portoghese è ancora senza panchina. Chi lascia Firenze insomma se la passa male. Una sorta di maledizione capitata (suo malgrado) anche a Cesare Prandelli, oggi a Dubai sulla panchina dell’Al Nasr e secondo il Daily Record finito nel mirino della nazionale scozzese come successore del ct Strachan. Archiviate le delusioni con Galatasaray e Valencia, Prandelli è quinto nella UAE Arabian Gulf League, ma il calcio che conta è lontano anni luce.
E dire che ai tempi di Firenze era considerato l’allenatore giovane più in gamba, tanto che la Nazionale (poi arrivata in finale all’Europeo ma eliminata al primo turno del Mondiale) non esitò un minuto a metterlo sotto contratto dopo le tensioni tra Cesare e la proprietà viola. Quanto a Mihajlovic, in arrivo mercoledì sera con il suo Torino, i tre punti di vantaggio sulla Fiorentina sono comunque frutto di svariate difficoltà.
La squadra granata non vince da oltre un mese e dopo la sconfitta con la Juve sono arrivati due pareggi contro Verona Vincenzo Montella domenica contro il Genoa si gioca la panchina del Milan Sulla destra, Paulo Sousa e Cesare Prandelli e Crotone. Senza contare che Sinisa nel frattempo è stato esonerato dal Milan. Destini diversi per gli ex allenatori viola, ma tutti accomunati da difficoltà che non si aspettavano di affrontare. Ecco perché, a prescindere da Benevento, Pioli deve augurarsi di restare a lungo.