Corriere Fiorentino

Rimpianti (viola) da ex

- Tommaso Loreto

Montella, Sousa e Prandelli: quando lasciare la Fiorentina è peggio di una maledizion­e

Questa estate, mentre Corvino affrontava più di un rifiuto sul mercato dei calciatori, Stefano Pioli ha dato la precedenza alla chiamata della Fiorentina. Senza pensarci due volte. Firenze per lui è un punto di arrivo, anche se l’era dell’autofinanz­iamento non aiuta i sogni. E così, mentre l’attuale mister viola festeggia il compleanno (ieri ha compiuto 52 anni) e, a Benevento, taglierà le 250 panchine in serie A, destino vuole che siano soprattutt­o gli ex a passarsela male. Nonostante gli attuali 10 punti in classifica rappresent­ino uno dei peggiori risultati dell’era Della Valle, sono soprattutt­o i vecchi allenatori viola a doversi preoccupar­e.

A partire da Vincenzo Montella, a rischio panchina dopo il derby perso e i fischi di San Siro. L’Aeroplanin­o è stretto tra le pressioni della piazza e le pretese d’alta classifica della dirigenza rossonera dopo un mercato faraonico da oltre 200 milioni. A 4 anni dallo storico 4-2 sulla Juve in viola, la sua squadra non è andata oltre lo 0-0 con l’Aek Atene alimentand­o nuovi malumori dopo le tre sconfitte consecutiv­e in campionato. Logico che la posizione dell’allenatore sia in bilico, l’ironia semmai sta nei rumors di mercato visto che tra i successori è stato speso il nome anche di Paulo Sousa.

Dopo tante parole, parecchi incontri (l’ultimo a Firenze con il Borussia Dortmund) e un accordo sfumato all’ultimo con i cinesi del Jiangsu Suning, il portoghese è ancora senza panchina. Chi lascia Firenze insomma se la passa male. Una sorta di maledizion­e capitata (suo malgrado) anche a Cesare Prandelli, oggi a Dubai sulla panchina dell’Al Nasr e secondo il Daily Record finito nel mirino della nazionale scozzese come successore del ct Strachan. Archiviate le delusioni con Galatasara­y e Valencia, Prandelli è quinto nella UAE Arabian Gulf League, ma il calcio che conta è lontano anni luce.

E dire che ai tempi di Firenze era considerat­o l’allenatore giovane più in gamba, tanto che la Nazionale (poi arrivata in finale all’Europeo ma eliminata al primo turno del Mondiale) non esitò un minuto a metterlo sotto contratto dopo le tensioni tra Cesare e la proprietà viola. Quanto a Mihajlovic, in arrivo mercoledì sera con il suo Torino, i tre punti di vantaggio sulla Fiorentina sono comunque frutto di svariate difficoltà.

La squadra granata non vince da oltre un mese e dopo la sconfitta con la Juve sono arrivati due pareggi contro Verona Vincenzo Montella domenica contro il Genoa si gioca la panchina del Milan Sulla destra, Paulo Sousa e Cesare Prandelli e Crotone. Senza contare che Sinisa nel frattempo è stato esonerato dal Milan. Destini diversi per gli ex allenatori viola, ma tutti accomunati da difficoltà che non si aspettavan­o di affrontare. Ecco perché, a prescinder­e da Benevento, Pioli deve augurarsi di restare a lungo.

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