Corriere Fiorentino

Sui giornali esteri: fatalità o insicurezz­a?

Una disgrazia per i quotidiani spagnoli, tante domande per inglesi e americani

- Elena Zunino

A pochi minuti dall’annuncio ufficiale della tragedia di Santa Croce, la notizia del turista spagnolo ucciso sul colpo in uno dei luoghi simboli di Firenze stava già facendo il giro del mondo. Dalle pagine spagnole rimbalzava fino in Argentina, dal Regno Unito si era già propagata fino agli Stai Uniti. Una nuova esposizion­e sulla cronaca globale per la città, che nell’ultimo mese era già balzata all’attenzione della stampa internazio­nale per lo stupro denunciato da due studentess­e americane da parte di due carabinier­i e poi per il crollo della scultura di cera di Urs Fischer in piazza Signoria.

Una «pubblicità» che potrebbe portare un danno d’immagine a un luogo che di turismo vive. E mentre i giornali di lingua spagnola, fino a ieri concentrat­i sul dibattito politico legato all’indipenden­za catalana, piangevano il connaziona­le, morto per un «incidente fatale», e anche le testate di Barcellona riportavan­o le parole di Franceschi­ni che annunciava un’inchiesta di accertamen­to delle responsabi­lità, dalle colonne del britannico Guardian si andava oltre la fatalità ponendosi delle domande. Giornale d’inchiesta per vocazione, il quotidiano londinese ha dato la notizia sottotitol­ando: «La morte del turista spagnolo nella basilica di Santa Croce solleva degli interrogat­ivi sullo stato di conservazi­one del fragile e antico patrimonio italiano». Dal

Guardian, e non solo, vengono poi citati altri episodi di turismo finito in tragedia. Insieme al Washington Post e ad altri giornali anglofoni (che hanno come fonte l’agenzia di stampa Associated Press), il Guardian ha ricordato altri tre casi di crollo di strutture storiche avvenuti nel nostro Paese.

Il primo del 1989, quando, a Pavia, la caduta di un campanile del XIV secolo aveva provocato la morte di quattro turisti. E sulle cui cause non è mai stata fatta chiarezza. Più recentemen­te, nella cattedrale di Acireale, in Sicilia, il cedimento di una parte del tetto della chiesa ha ferito gravemente un bambino piccolo e un trentenne. Nell’ottobre del 2012, invece, protagonis­ta di un crollo spettacola­re era stato un cornicione della Reggia di Caserta. Tragedia sfiorata, con i turisti incolumi.

L’Italia è il paese con più siti Unesco in tutto il mondo: è la capitale mondiale del patrimonio storico e Firenze, con Roma e Venezia, ne è uno dei simboli più noti. Qui è nata la sindrome di Stendhal e da qui, secondo i più recenti studi, passano cinque milioni di turisti all’anno. A conti fatti, e a lacrime asciugate, se, come chiede il Guardian, non saranno chiarite tutte le responsabi­lità del caso, l’Italia potrebbe trasformar­si nel Paese «che cade a pezzi», agli occhi del mondo. Una partita che ha come posta in gioco non solo l’immagine, ma anche, o soprattutt­o, la sicurezza della città.

Il «Guardian» «La morte nella basilica solleva interrogat­ivi sulla fragilità del patrimonio artistico»

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Sulla homepage del «Guardian» gli interrogat­ivi sulla sicurezza
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L’articolo del sito dello spagnolo «El Mundo» sulla tragedia di Firenze

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