«Gli ho detto: vada avanti lei L’ho visto morire al mio posto»
«Potevo esserci io. E invece ho lasciato che quel turista prendesse il mio posto per leggere una didascalia. L’ho visto morire davanti ai miei occhi». Non si dà pace la guida turistica dell’Opera di Santa Croce che giovedì pomeriggio ha assistito in diretta alla tragedia che ha colpito il cinquantaduenne spagnolo Daniel Testor Schnell. A causa del suo forte choc è stata presa in carico dagli psicologi messi a disposizione dal Comune di Firenze a cui, quasi per esorcizzare quel dolore che si porta dentro, ha raccontato, attimo dopo attimo, tutta la sequenza: «Si sente in colpa per ciò che è accaduto — dice Michela Zaccherini, una delle psicologhe accorse nella basilica per assistere la moglie della vittima e anche un frate rimasto sotto choc — In realtà il capitello, se non ci fosse stato quello scambio di posti sarebbe caduto addosso a lei. Ci ha spiegato che per permettere al turista spagnolo di leggere una spiegazione, lei si è spostata e così lui, dopo averla ringraziata, ha fatto un passo avanti e si è chinato. Pochi millesimi di secondi dopo ha sentito un sibilo provenire dall’alto e ha visto l’uomo cadere a terra». La guida, profonda conoscitrice delle cappelle di Santa Croce, era con un gruppo di visitatori. «Quando accompagno i turisti all’interno della chiesa solitamente mi fermo proprio lì, dove è caduto quel mezzo capitello — ha continuato la guida — Non riesco a capacitarmi per questa tragedia. E penso alla povera donna che era venuta col marito in vacanza a Firenze…».