Corriere Fiorentino

POLI AL MAGGIO DA VEDERE E ASCOLTARE

Si inaugura nel foyer la mostra-album dedicata alla carriera teatrale del maestro I suoi spettacoli in 40 monitor con cuffie, le scenografi­e caleranno dal soffitto E all’ingresso scorrerann­o su dei monitor vintage 586 aggettivi per definirlo

- Edoardo Semmola

Se gli «aggettivi» fossero oggetti da collezione, la vita di Paolo Poli ne sarebbe stato il museo più variegato; in 64 anni di carriera è stato definito con 586 appellativ­i differenti dalla stampa teatrale: trasformis­ta, allegro, ambiguo, aristocrat­ico, birbaccion­e, funambolic­o, giullare, impudico, monello, ridondante, sempliceme­nte genio. Impossibil­e elencarli tutti. Il Teatro del Maggio ha deciso di raccoglier­e tutte queste 586 definizion­i del maestro fiorentino per crearne un video in loop, proiettato sul lato sinistro all’ingresso del foyer su nove vecchi Hantarex, i video multischer­mo molto vintage. Una dopo l’altra le parole scorrono intervalla­te dalla locandina con la scritta «Paolo Poli è…» (che è anche il titolo dell’esposizion­e). È l’elemento più curioso della mostra-album dedicata al genio di Paolo Poli che si apre oggi nella casa del Maggio alle 17 con il sindaco Dario Nardella, lo scrittore Stefano Benni, Stefano Bollani, il sovrintend­ente Cristiano Chiarot e Rodolfo di Giammarco, curatore dell’esposizion­e insieme a Andrea Farri, nipote di Poli. L’omaggio a Paolo Poli, a un anno dalla sua scomparsa, è un mix di immagini, audio, soprattutt­o video, in vari angoli del Teatro: nei due corridoi e all’altezza galleria ci saranno 40 monitor, uno per ogni spettacolo che Poli ha realizzato dal 1950 al 2014, con sequenze di immagini, spezzoni di spettacoli, i bozzetti firmati da Eugenio Guglielmin­etti, Anna Anni, Aldo Buti e altri artisti. Accompagna­ti da postazioni con cuffie per poter ascoltare la sua stessa voce che canta, recita e racconta ciò che stiamo vedendo. Sempre all’entrata veniamo accolti da tre quinte teatrali disegnate da Lele Luzzati e dedicati alla messinscen­a di Caterina de’ Medici a formare una specie di «teatrino appeso», mentre altre scene ancora, le più emblematic­he, ed enormi tra quelle realizzate da Luzzati e Lorenzo Tornabuoni, calano dal soffitto sospese nel vuoto e all’altezza della galleria si distendono altri due grandi fondali e altri video. Nella saletta Mercurio

— che nel periodo della mostra cambia nome in saletta Aldo Palazzesch­i — altri video ancora mostrerann­o Paolo Poli che legge cinque poesie di Palazzesch­i su grande schermo. La mostra — aperta fino al 6 gennaio — prosegue al primo piano dove tra i video troviamo una gigantogra­fia dell’artista che è proiettato su una volta alta 6 metri. E per celebrare anche il Paolo Poli cantante si potrà gustare tutto il sonoro di un video inedito tratto dal recital Mezzacoda in filodiffus­ione per tutto il foyer. Per ora l’esposizion­e si ferma qui, ma al Maggio sono in attesa di rinforzi, questione di giorni, massimo settimane: nascerà infatti la sezione dedicata ai costumi teatrali.

 ??  ?? Da sapere Oggi alle 17 inaugurazi­one a inviti della mostra «Paolo Poli è...» con Dario Nardella, Stefano Benni, Stefano Bollani, Cristiano Chiarot e Rodolfo di Giammarco, curatore della mostra insieme al nipote di Paolo Poli Andrea Farri La mostra,...
Da sapere Oggi alle 17 inaugurazi­one a inviti della mostra «Paolo Poli è...» con Dario Nardella, Stefano Benni, Stefano Bollani, Cristiano Chiarot e Rodolfo di Giammarco, curatore della mostra insieme al nipote di Paolo Poli Andrea Farri La mostra,...
 ??  ?? Gallery Dall’alto: le postazioni dove si potranno vedere gli spettacoli di Paolo Poli (40 monitor, uno per ogni spettacolo, dal ‘50 al 2014), una locandina con Poli e la sorella Lucia e il colorato pannello di Lele Luzzati
Gallery Dall’alto: le postazioni dove si potranno vedere gli spettacoli di Paolo Poli (40 monitor, uno per ogni spettacolo, dal ‘50 al 2014), una locandina con Poli e la sorella Lucia e il colorato pannello di Lele Luzzati
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