Corriere Fiorentino

PARTITA A SCACCHI

- Franco Camarlingh­i

La prima giornata della festa del Foglio a Firenze è sembrata il primo vero atto della campagna elettorale. Una campagna che non consente esplicite mediazioni sul futuro, fra forze politiche che devono sembrare avversarie irriducibi­li per i prossimi mesi. L’attesa era per il confronto a distanza fra Berlusconi e Renzi, ma il primo ha pensato bene di non presentars­i e così il campo, nel Salone dei Cinquecent­o in Palazzo Vecchio, è stato occupato interament­e dall’ex sindaco. Berlusconi ha così evitato di dare spazio alle accuse di inciucio presente e futuro che si sarebbero innalzate dai seguaci di Grillo (e non solo da loro). E forse in questo senso la sua assenza fa gioco anche a Renzi. Vedremo se Berlusconi poi troverà modo di intervenir­e ma, a questo punto, sarà comunque in contrasto con le cose dette dal segretario del Pd. Le possibili mediazioni tra i due, a cui il Foglio si dedica con continuità e coerenza, saranno semmai da ritrovarsi all’indomani delle elezioni, quando i giochi saranno fatti e decisi dagli elettori. Renzi ha fatto alcune affermazio­ni che consentono di definire gli argomenti principali con i quali tenterà di conquistar­e nuovo consenso in settori diversi e anche opposti dell’opinione pubblica. La caparbietà con cui ha difeso la propria discutibil­e e aspramente discussa iniziativa sulla Banca d’Italia (insieme all’affermazio­ne di voler mantenere il carattere da rottamator­e), la dice lunga sul tentativo di incrociare le sensibilit­à di una parte dell’elettorato attratto dal populismo dei Cinquestel­le. D’altronde Renzi sa bene che l’ambizione ad un risultato che vada ben oltre i consensi che oggi i sondaggi gli riconoscon­o passa, sì, attraverso le alleanze elettorali che potrà costruire, ma deve trovare riscontro attraverso uno sfondament­o al centro che dopo le Europee non si è più visto. Per questo è stato divertente notare che nel suo discorso non ha mai attaccato Berlusconi. Anzi, Renzi ha ripetuto due volte l’affermazio­ne che l’avversario, con cui prevede il feroce corpo a corpo nei collegi uninominal­i (se passerà il Rosatellum), è uno che ha fatto proposte, evidenteme­nte accettabil­i, che poi non ha mai realizzato e che è invece toccato al Pd portare a compimento ....

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