Berlusconi non c’è E Renzi occhieggia ai suoi elettori
Forfait del presidente di Forza Italia alla festa del giornale. L’ex sindaco: noi realizziamo le sue promesse
Il leader di Forza Italia dà forfait all’ultimo momento, l’ex sindaco unico protagonista.
«La sinistra ha senz’altro le sue responsabilità. Ma anche quell’altro, quello che ha dato il bidone stamattina, non ha scherzato. L’uomo che stamattina ha tirato il bidone..., lo faccio apposta perché così lo faccio arrabbiare». Matteo Renzi è appena entrato nel Salone dei Cinquecento, per l’intervista clou della prima Giornata dell’ottimismo, organizzata dal Foglio. Il «quell’altro» a cui si riferisce è Silvio Berlusconi che la mattina era atteso a Palazzo Vecchio, salvo dare forfait all’ultimo minuto. Naufraga così ogni suggestione di un confronto tra i due (seppur in due situazioni distinte) a Firenze, che poi è anche la casa di Denis Verdini (in platea), architetto del Patto del Nazareno. Che, almeno ora, sembra solo un pezzo di archeologia politica. «Cosa avrebbe detto se fosse stato qui anche Berlusconi? — aggiunge Renzi, rispondendo al direttore del Foglio Claudio Cerasa — Non lo so ma sono sempre terrorizzato quando Berlusconi apre bocca perché poi tocca a noi realizzarle le cose che dice». Che poi è un modo per strizzare l’occhio ad una platea non prettamente di sinistra. In sala si vocifera di un video messaggio di Berlusconi, di una telefonata o di una «improvvisata». Ma quello che in diversi hanno pensato è che l’ex Cavaliere abbia voluto attendere l’intervento di Renzi per poi replicare punto per punto. Magari oggi?
Subito dopo, forse colpito da un po’ di saudade, Renzi fa un salto all’indietro a quando era un sindaco-rottamatore. Indica la parete sulla quale è affrescata la Battaglia di Scannagallo del Vasari e sibila: «Prima o poi supereremo le resistenze della Soprintendenza e andremo per bene a cercare se là dietro c’è davvero la Battaglia di Anghiari dipinta da Leonardo», le cui ricerche effettuate dall’ingegner Maurizio Seracini vennero fermate proprio dal ministero dei Beni culturali.
Ma siccome siamo alle Giornate dell’ottimismo, Renzi non manca di fare una previsione favorevole al Pd: «Io sono ottimista sulle prossime elezioni». «La scommessa è portare via l’1% collegio-collegio, per prendere il voto di gente che l’altra volta ha votato centrodestra — ha spiegato il leader del Pd — o di chi non voterebbe mai quelli dell’estrema sinistra».
E nel pieno della bufera per la mozione del Pd contro il governatore della Banca d’Italia, Visco, non manca il rilancio di Renzi: «Nel dibattito su Bankitalia non si sta affrontando nel merito la discussione se il sistema della vigilanza sia stato efficace, se i commissari pagati profumatamente per andare a sistemare le banche abbiano fatto il loro lavoro o no se ci sia stata un’eccessiva attenzione verso alcune
La Battaglia di Anghiari Renzi nel Salone dei Cinquecento: supereremo le resistenze della Soprintendenza e cercheremo per bene il dipinto di Leonardo
banche». E poi: «Qualcuno proponeva che Banca Etruria fosse comprata da Vicenza. Ce lo ricordiamo o siamo su Marte?».
A Palazzo Vecchio ci sono anche i genitori di Renzi, Tiziano e Laura. E il figlio non risparmia una buona dose di autoironia: «I referendum? se in questo momento se ne facesse un po’ meno, sarebbe meglio: mi sentirei più rilassato...».