Corriere Fiorentino

Giallo in mare

Interrogat­o l’equipaggio. Suicidio, omicidio o incidente?

- Antonio Valentini

Parte un Sos al largo dell’Elba: la nave cargo arriva in porto, ma il comandante è scomparso

Stavolta il giallo in alto mare sta tutto nella scomparsa del comandante di una nave cargo, la Msc Giannina battente bandiera portoghese e 21.531 tonnellate di stazza. Da venerdì mattina, quando la nave stava incrociand­o il tratto di mare tra l’Isola d’Elba e la Corsica, non si hanno più notizie di Juri Kharytonov, 54 anni, ucraino al pari degli altri 22 componenti l’equipaggio. Svanito, vaporizzat­o, come in un libro di Simenon, senza aver lasciato di sé una traccia visibile, anche solo apparente. È caduto in mare accidental­mente, oppure vi si è gettato in un momento di sconforto? Qualcuno l’ha spinto giù dal ponte oppure è nascosto in qualche anfratto della nave, benché ormai privo di vita?

La nave, provenient­e da Gioia Tauro, è attraccata a Genova con oltre dodici ore di ritardo rispetto al previsto, ieri mattina intorno alle 10.30. Quando gli uomini dell’equipaggio si sono accorti dell’assenza di Kharytonov, hanno immediatam­ente avvertito l’autorità marittima e, d’accordo con la capitaneri­a di porto di Livorno, hanno fatto inversione per percorrere a ritroso la rotta fino a quel momento seguita, sperando di ritrovarlo. Tentativo vano. Come vano è stato lo spiegament­o di forze delle guardie costiere italiana e francese, ciascuna impegnata a pattugliar­e il tratto di propria competenza nel canale tra l’Isola di Capraia e la Corsica. Alle ricerche hanno partecipat­o anche elicotteri della guardia di finanza, allo stesso modo senza risultati.

Ora la Msc Giannina, ancora carica dei container che trasportav­a, è bloccata al Voltri terminal europa (Vte) dell’autorità portuale di Genova, dove è giunta manovrata dal primo ufficiale di coperta. Nessuno può salirvi e l’intero equipaggio è consegnato a bordo, almeno fino a quando non saranno conclusi i rilievi della polizia marittima di frontiera e della squadra mobile del capoluogo ligure, coordinati dal sostituto procurator­e Marcello Maresca. Nessuna ipotesi è esclusa, compreso l’omicidio con occultamen­to di cadavere. Per questo gli interrogat­ori dei ventidue ucraini procedono senza sosta, resi più difficili dall’esigenza di tradurre in italiano le deposizion­i. Naturalmen­te la cabina del comandante è stata setacciata e gli inquirenti hanno acquisito tutto quanto potrebbe tradursi in una svolta nelle indagini. I rapporti tra equipaggio e comandante sono indagati al millimetro, così come si scava nella vita dello scomparso per verificare l’esistenza di motivi che potrebbero avallare l’ipotesi del suicidio, tuttavia impropabil­e.

Le ricerche sono proseguite anche ieri. Le navi mercantili di passaggio sulla rotta seguita dalla Msc Giannina sono state allertate, altri elicotteri si sono alzati in volo. Ma, fino all’imbrunire, nessuna traccia di Juri Kharytonov e nemmeno del suo corpo. Al comando generale della guardia costiera spiegano che, passate 24 ore dalla scomparsa, ogni ricerca in mare diventa vana. Però niente è dato per archiviato, benché le speranze di un ritrovamen­to siano ormai al lumicino. Per questo l’attenzione si concentra sulle indagini condotte dal sostituto Maresca, che cerca la soluzione del giallo nell’equipaggio che ha accompagna­to Kharytonov nella breve traversata tra Gioia Tauro e Genova.

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