Il leader azzurro e l’assenza per non favorire l’avversario
(Cla.b) La scelta di non favorire Renzi con la sua presenza (seppur in differita) a Palazzo Vecchio. E le energie da centellinare, perché lo attende una lunghissima campagna elettorale. Sono questi i due motivi per cui Silvio Berlusconi ha dato forfait all’ultimo momento alle Giornate dell’ottimismo. All’evento organizzato dal Foglio, l’ex Cavaliere avrebbe dovuto parlare alle 10.30 ieri mattina. Mentre Renzi alle 18.30. Ne sarebbe, sì, nato un confronto a distanza tra i due fautori del Patto del Nazareno poi naufragato, ma con questa scansione degli appuntamenti, a giovarne sarebbe stato soprattutto l’ex sindaco di Firenze, quasi in veste di padrone di casa. Così i leader del Partito Democratico e di Forza Italia non si sono nemmeno sfiorati. Berlusconi aveva confermato la sua presenza a Firenze fino alle 23 di venerdì. Poi, con toni cortesi, è arrivata la comunicazione del passo indietro. Dietro a questa scelta non ci sono però soltanto considerazioni politiche e di comunicazione. Il patron di Mediaset ha 81 anni: nonostante la sua verve recuperata grazie a una dieta ferrea e ad una costante attività fisica, è una età che consiglia di non strafare. Nei tre giorni prima dell’evento del Foglio, Berlusconi era stato a Bruxelles, Ischia e Capri. Proprio nella seconda isola aveva parlato per oltre un’ora davanti alla platea dei giovani di Confindustria, quasi il triplo del tempo preventivato in scaletta. Un intervento a braccio che sembrava non finire, tanto che il leader dei junior di Confindustria è salito sul palco mettendo un braccio sulle spalle di Berlusconi, che, però, di terminare non aveva proprio voglia: «Uè — ha ribattuto ridendo il leader forzista — potrei essere tuo nonno: fammi finire».