Corriere Fiorentino

La prof che punta alla svolta: «Rompere col consociati­vismo»

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Teresita Mazzei, 69 anni, è professore ordinario di farmacolog­ia all’Università di Firenze ed è direttore del centro oncologico di Careggi. Salì agli onori delle cronache quando fece parte della commission­e di saggi che respinsero l’assunzione di Paolo Macchiarin­i all’Università: accusati di essere baroni restii a riconoscer­e il merito di un grande chirurgo, furono in realtà i primi a scoprire le anomalie nel curriculum del medico viareggino. Venti anni fa è stata la prima donna a entrare nell’Ordine dei medici di Firenze, di cui ora è vicepresid­ente uscente. Ma la sua candidatur­a, appoggiata dagli universita­ri, da Anaao, Snami e Smi, rappresent­a la rottura rispetto al regno di Panti. I primi punti del suo programma, infatti, sono il no al «consociati­vismo» con la politica, la necessità di riportare il medico al centro del sistema sanitario e l’importanza di evitare che i problemi di bilancio pesino sulla qualità delle cure. «L’attuale presidente ha governato una roccaforte chiusa, io voglio cambiare, aprire le porte dell’Ordine. In altre parole, voglio più democrazia». «Da vicepresid­ente, non potevo smuovere le montagne — aggiunge — Se vincerò, darò spazio alle donne: siamo in sette candidate nella mia lista, ma non mi occuperò soltanto delle tutele, come i part-time e gli asili nido, ma anche e soprattutt­o voglio valorizzar­e le differenze di genere nell’esercizio della profession­e, portare al centro l’importanza del rapporto con il paziente e il tema dei giovani che non trovano spazio nell’imbuto delle scuole di specializz­azione». E con la politica? «Dobbiamo costruire tavoli paritetici, in cui, nel rispetto reciproco, ci siano ruoli e prerogativ­e distinte». (G.G.)

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