L’ex sindacalista e Dg «Noi e i politici? Si deve collaborare»
Il nefrologo Pierluigi «Piero» Tosi, già sindacalista medico (segretario toscano di Cimo) e direttore sanitario dell’Asl fiorentina, da pochi giorni ha lasciato l’incarico di direttore generale dell’azienda ospedaliera di Siena, rivendicando il lavoro fatto: «Lascio un ospedale d’eccellenza, col bilancio in pareggio, dove abbiamo portato avanti progetti per il potenziamento del policlinico delle Scotte». E ora «per dirigere un Ordine numericamente importante come quello di Firenze bisogna farlo a tempo pieno — dice — E l’essere in pensione di certo è un punto a mio favore». Appoggiato da Fimmg, Cimo e da una buona fetta del mondo dei pediatri, Tosi, 68 anni, rappresenta la soluzione di maggiore continuità rispetto al trentennio di Antonio Panti. «Tutto quel che è stato fatto dall’Ordine dei medici è perfettibile. Del resto nessuno può dirsi estraneo alle decisioni prese negli anni scorsi, perché tutti vi abbiamo partecipato», spiega. E, lui che è stato membro del direttivo del consiglio sanitario regionale, sui rapporti con la politica dà prova di pragmatismo: «Dobbiamo collaborare quando abbiamo obiettivi comuni, bisogna essere indipendenti quando gli obiettivi non sono comuni». Convinto assertore di un metodo di lavoro collettivo, Tosi spiega che il suo programma si basa su due punti cardinali: «Il primo sono i problemi della categoria, l’enorme disagio che il medico oggi ha nello svolgere il suo lavoro, la riduzione dell’importanza del suo ruolo, i vincoli del bilancio. Il secondo punto è farsi carico dei problemi dei giovani medici laureati che non trovano sfogo nelle specializzazioni e che di fatto sono disoccupati per legge». (G.G.)