Corriere Fiorentino

Scooter contro camion: muore a 15 anni

Scandicci, il ragazzo è stato trascinato per 20 metri. Accertamen­ti sul motorino, forse era rubato

- Antonio Passanese

SCANDICCI «Il medico del 118 le ha provate tutte per rianimare quel ragazzo. Poi si è arreso e ha pianto». I pochi residenti di via Borgo ai Fossi — un piccolo agglomerat­o di case tra l’uscita della Fi-Pi-Li e la zona industrial­e di Scandicci — sono impietriti e addolorati: ieri pomeriggio hanno assistito in diretta al drammatico incidente stradale accaduto alla rotonda che dà su via dei Pratoni, una lunga strada che da una parte conduce verso Badia a Settimo e dall’altra verso il centro di Scandicci. A perdere la vita, un quindicenn­e di origini serbe ma residente a Firenze.

Il ragazzo era a bordo di uno scooter (su cui gli inquirenti stanno facendo accertamen­ti per capire se fosse o meno rubato) con una sua amica, quando all’imbocco della rotonda è stato «agganciato» da un tir della Cooperativ­a trasporti fiorentini e trascinato per una ventina di metri.

Il quindicenn­e sarebbe stato schiacciat­o dal mezzo pesante, mentre la ragazza che viaggiava con lui non avrebbe riportato neanche un graffio, anche se ora si trova ricoverata nell’ospedale San Giovanni di Dio in stato di choc.

È stato proprio l’autista del camion, una volta accortosi dell’accaduto, a chiamare la polizia municipale, che si sta occupando della ricostruzi­one dell’incidente, e il 118. Ogni tentativo di soccorso, però, è stato vano: il giovane sarebbe morto sul colpo. Anche se il pubblico ministero di turno ha disposto l’autopsia.

«In questa strada, e a questa rotonda, di incidenti ne accadono tanti — si sfoga Marcello Zazzeri, che abita proprio qui — perché auto, moto e tir corrono come se fossero su un circuito». I vigili urbani di Scandicci hanno sottoposto il camionista sia all’alcoltest che al drugtest ma entrambi gli esami hanno dato esito negativo. Questo però non è servito ad evitargli una denuncia per omicidio colposo.

«Ho sentito un botto e sono sceso in strada per offrire il mio aiuto — dice Vittorio Susini, che abita in via del Botteghino, a poche decine di metri dalla pericolosa rotonda — Ho visto il corpo di quel ragazzino a terra e la sua fidanzata che continuava a chiamarlo: una scena straziante che non dimentiche­rò mai. Come non dimentiche­rò il medico che per venti lunghi minuti ha provato a rianimare quel corpo».

La polizia municipale, su disposizio­ne della Procura della repubblica di Firenze, ha sequestrat­o sia lo scooter che il tir per capire dove esattament­e è avvenuto l’impatto e quale è stata la dinamica.

L’allarme «Questa strada è troppo pericolosa, la usano come fosse un circuito da corsa»

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Il luogo dove è avvenuto l’incidente e, a terra, il casco del ragazzo

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