Siena e Livorno, che duello per il salto in B
Chi sale, chi scende: il borsino del calcio toscano Dai campionati professionistici a quelli dei dilettanti Gli amaranto battono a fatica la Giana Erminio, colpo Robur a Viterbo
Testa a testa. Livorno e Siena continuano a viaggiare in vetta al girone A di serie C e le altre si staccano. Gli amaranto piegano in rimonta la Giana Erminio bestia nera della scorsa stagione, in serata i bianconeri fanno il blitz in casa della Viterbese terza in classifica.
Uno scontro diretto deciso con il bomber Alessandro Marotta e il talento di Stefano Guberti nel primo tempo e, dopo il rigore per i padroni di casa, il gol nel finale di Campagnacci che ha ammutolito la tempesta che in certe partite in certe categorie infuria. Alla vigilia la presidentessa Anna Durio ha portato la Robur a Civitavecchia in visita ai cantieri navali della sua Technoship. L’allenatore Michele Mignani, ligure come la patron è uomo di mare ma trapiantato a Siena, di cui conosce umori e sfumature avendo vissuto da capitano la scalata dalla C agli anni d’oro della A. E dove è tornato a fine carriera per cominciare quella di tecnico. Conosce bene però pure il patron avversario, quel Piero Camilli che lo chiamò quando era presidente del Grosseto nel primo storico anno di serie B dei maremmani. «Uno a cui non piace vivacchiare», l’eufemismo con cui msiter Mignani ha raccontato un mangia-allenatori da far impallidire Zamparini.
Sicuramente con personaggi simili non sarebbe esistita la storia del «Ferguson della Brianza», Cesare Albè, 67 anni, da 22 consecutivamente sulla panchina della Giana Erminio. L’anno scorso ha eliminato dai play-off proprio Camilli la squadra di Gorgonzola, che al di là delle facili ironie rimane sempre poco digeribile al Livorno: solo 1 punto in due gare il bilancio della scorsa stagione. E anche in questa al Picchi ha dimostrato che nome e blasone non sono tutto. Quando hai un allenatoresantone e un paio di vecchi califfi come Sasà Bruno e Alex Pinardi a guidare i compagni.
Tra cui Iovine (poco prima fermato dalla traversa) che ha portato in vantaggio i lombardi. Reazione amaranto immediata con Doumbia. E alla seconda traversa avversaria (di Marotta), è seguito il 2-1 del Livorno del solito «panchinaro d’oro» Murilo. E si è capito da che parte tira il vento.