Corriere Fiorentino

Accademia, l’sos della direttrice: sfrattata dall’ufficio

Hollberg svela gli ultimi acquisti e lancia l’sos. «Il mio ufficio in prestito ai revisori dei conti»

- Bonciani

Alla Galleria dell’Accademia arrivano nuovi importanti pezzi, ma gli spazi mancano. «Giovedì e venerdì mi ritroverò a dovermi auto-esiliare dal mio stesso ufficio, — ha detto la direttrice Cecilie Hollberg — Arrivano i nostri sindaci revisori per la verifica di cassa ed essendo a corto di spazi, cederò loro la stanza».

La collezione della Galleria dell’Accademia cresce, con nuove importanti acquisizio­ni, portare a termine in tempi record, ma cerca spazi.

«L’Accademia è un museo che è vivo e dinamico», sottolinea la direttrice dell’Accademia, Cecile Hollberg, ma ha fame di spazi. «Giovedì e venerdì mi ritroverò a dovermi auto-esiliare dal mio stesso ufficio, obbligata a fare homeworkin­g — ha detto la direttrice — Arrivano i nostri sindaci revisori per la verifica di cassa ed essendo costanteme­nte a corto di spazi, dovrò cedere loro la mia stanza. Ci servono spazi, spazi, spazi. Di nuovo c’è l’intesa con l’adiacente Accademia di belle arti che ci potrebbe cedere alcune sale ma prima occorre individuar­e nuovi spazi in centro per la loro scuola. E spero che ciò avvenga presto». Spazi che servono anche alla Accademia delle belle arti per far fronte all’aumento di studenti, come ha sottolinea­to il neodiretto­re, Claudio Rocca, in un risiko che per adesso non è partito.

L’appello arriva nel giorno della presentazi­one dei pezzi di Mariotto di Nardo di Cione, tornati a «casa», nella sua Firenze, assieme ad un busto ottocentes­co di Lorenzo Bartolini, donato dalla neonata Associazio­ne Amici Galleria dell’Accademia. L’arrivo delle quattro tavole con fondo oro di Mariotto di Nardo, due sportelli raffiguran­ti santi e due semilunett­e sull’Annunciazi­one, che facevano parte di un tabernacol­o andato perduto, è frutto di una fortunata coincidenz­a ma anche della volontà della Galleria che ospita il David di Michelange­lo. E si è concretizz­ato in un lampo. «I due sportelli con San Giovanni Battista e Nicola di Bari e Sant’Antonio Abate e Giuliano erano in vendita alla Biennale dell’antiquaria­to e appena li ho visti ho pensato “vediamo quanto tempo ci mette Angelo Tartuferi (ex direttore dell’Accademia e responsabi­le dei fondi oro, ndr) a propormene l’acquisto...”. E Angelo lo ha fatto subito. Assieme alle due semilunett­e separate dagli sportelli, di cui Tartuferi aveva saputo l’esistenza e acquisite in Italia da una società inglese — racconta Hollberg — Sono acquisizio­ni di grande valore, di cui siamo orgogliosi, come lo siamo del dono dall’Associazio­ne Amici della Galleria, nata solo a marzo».

Le tavole di Mariotto di Nardo, in ottimo stato di conservazi­one, sono state pagate complessiv­amente 470 mila euro. Erano nel patrimonio dei Corsini e se delle semilunett­e le tracce si sono presto perse, i due santi erano nel catalogo Corsini ancora nel 1927, mentre il busto raffiguran­te Giovanni Batista Niccolini ed opera di Bartolini era stato esposto nel 1861 alla Esposizion­e Italiana a Firenze ed è stato comprato dall’Associazio­ne degli Amici dall’antiquario Giovanni Pratesi, che lo aveva nel suo stand alla Biennale. «L’Accademia, nella sua gipsoteca, possedeva già il calco in gesso del busto e ora abbiamo anche l’opera, un ritorno perché Niccolini insegnava alla Accademia delle belle arti con cui confiniamo e dalla quale siamo nati», aggiunge Graziella Cirri, funzionari­a della Galleria.

Shopping in Biennale Nella collezione 4 fondi oro di Mariotto di Nardo di Cione e un busto di Bartolini

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La direttrice della Galleria dell’Accademia Cecilie Hollberg A sinistra i fondi oro di Mariotto di Nardo di Cione e il busto di Lorenzo Bartolini appena acquisiti alla Biennale di Antiquaria­to

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