Viola, notte per la svolta
Domani al Franchi c’è il Torino: sarà uno scontro diretto per l’Europa Pioli cerca il terzo successo di fila, Mihajlovic senza Belotti non vince da un mese: sarà sorpasso?
La Fiorentina cercherà il terzo successo consecutivo in campionato (non succede da aprile), corre come nessuno in serie A e ha appena ritrovato uomini preziosi come Babacar e Benassi. Il Torino invece non vince da 4 partite (era il 20 settembre, da allora due pari con Verona e Crotone e due sconfitte) e domenica contro la Roma ha finito la partita tra i fischi dei tifosi granata: che questo scontro diretto per un posto in Europa arrivi nel momento giusto?
Pioli ovviamente si augura di sì, anche perché, dopo l’aggancio a Milan e allo stesso Toro, battere i granata al Franchi domani sera farebbe saltare i viola verso l’alta classifica. Vincere però non sarà facile perché l'avversario è tosto, più esperto e costruito per lottare per la zona Uefa. In più, proprio Pioli, dopo il 3-0 contro la squadra di Baroni (ieri a proposito l’allenatore fiorentino è stato esonerato, al suo posto De Zerbi), ha provato a togliere pressione sulle spalle dei suoi: «L’Europa? Ci penseremo dall’anno prossimo».
La Fiorentina infatti finora ha giocato spensierata e spinta dall’entusiasmo dei giovani: stavolta invece si troverà di fronte alla prima vera sfida contro una concorrente per i posti in classifica immediatamente dietro le grandi: come reagirà? Dalla risposta a questa domanda, passano il risultato della partita e, soprattutto, il cammino in questo campionato. Il settimo posto non è irraggiungibile, ma per provare a prenderlo servono maturità e capacità di gestire la pressione. Tutte doti che la squadra deve ancora dimostrare di avere. Nonostante i difetti di gioco viola (la squadra di Pioli fatica a gestire la palla con continuità e commette ancora troppe ingenuità), i segnali in arrivo da Torino lasciano comunque ben sperare. Con Belotti costretto in infermeria (ne avrà fino a novembre) Mihajlovic ha dimezzato la sua pericolosità offensiva, senza, nel frattempo, riuscire ad aumentare il suo livello di gioco e l’efficacia della difesa. Il giovane Sadiq infatti fa rimpiangere il «Gallo» in attacco, ma anche il costoso acquisto Niang (cercato anche da Corvino in estate) per il momento ha preso più fischi che applausi. Da tener d’occhio semmai ci sono Baselli, altro viola mancato e centrocampista di grande qualità, l’ex Ljajic e Iago Falque, in netta crescita rispetto a qualche tempo fa.
La Fiorentina invece è in forma e i numeri lo confermano: la media di 110,9 chilometri percorsi a partita mette Astori e compagni in testa alla classifica della distanza percorsa in serie A. Per la cronaca, in questa speciale graduatoria, il Toro è ultimo con «appena» 102,8 chilometri. In più, Pioli aspetta ancora Saponara ma in compenso sta recuperando Gil Dias a tempo di record: il portoghese potrebbe essere disponibile già domani. Sarà fondamentale poi ritrovare anche i figli d’arte. Simeone e Chiesa infatti stanno vivendo un momento di scarsa brillantezza e a Benevento sono stati tra i peggiori. Il gioiellino azzurro rende più in casa che in trasferta, ma soprattutto, nel nuovo 4-3-3, resta troppo spesso confinato sulla destra e sacrificare così il suo proverbiale tiro «alla Chiesa». Simeone invece rischia il posto, anche perché Babacar (un gol e un rigore provocato a Benevento) ha il vento in poppa. Proprio Baba allora potrebbe essere la grande novità di questo turno infrasettimanale. In fondo fu proprio lui a segnare il gol che regalò alla Fiorentina (ad aprile contro il Bologna) l’ultimo filotto di tre vittorie in serie A.
A Benevento Lo 0-3 di domenica è costato l’esonero al fiorentino Baroni Al suo posto De Zerbi