Corriere Fiorentino

E alla conferenza sull’alluvione Nogarin si siede tra il pubblico

Rossi presenta le opere post-disastro, il primo cittadino non parla

- Simone Lanari

Seduto in disparte, con le stampelle che lo accompagna­no da quando si è rotto il malleolo cadendo dalla moto dieci 10 giorni fa, Filippo Nogarin sembra quasi uno spettatore. Anzi, di fatto lo è, perché non solo non siede dietro il tavolo della conferenza stampa del governator­e Rossi, ma neanche proferisce parola durante tutto l’incontro. È stata una mattinata strana, quella di ieri al Genio civile di Livorno. La Regione aveva convocato la conferenza per presentare il Piano delle opere e i criteri per la concession­e dei contributi in favore delle popolazion­i dei Comuni colpiti dall’alluvione del 10 settembre: Livorno, Collesalve­tti e Rosignano Solvay. Accanto a Rossi si siedono i sindaci di questi ultimi due Comuni, Lorenzo Bacci e Alessandro Franchi (entrambi Pd), e l’assessore regionale (livornese di nascita) Cristina Grieco, anche lei Pd. Ma non il sindaco Cinquestel­le di Livorno, che resta seduto a lato insieme al suo assessore all’urbanistic­a Alessandro Aurigi, praticamen­te accanto ai giornalist­i. In silenzio e con la faccia. È l’effetto della riunione tra Rossi e i sindaci che ha preceduto l’incontro con i giornalist­i: Nogarin voleva parlare dell’idea di Rossi di creare un affluente del Rio Maggiore, uno dei torrenti che tracimò il 10 settembre, e che non lo convince per nulla, ma il governator­e lo ha stoppato: ne parliamo un’altra volta, gli avrebbe detto in sostanza. Davanti alla stampa nessuna polemica, però. Anche perché l’alluvione è ancora una ferita per molti livornesi. Ne sono una dimostrazi­one le 2049 domande di risarcimen­to presentate per i danni subiti. Di queste domande ne sono risultate ammissibil­i 1550 per un ammontare di 27,6 milioni di danni.

Oltre a questi numeri, il governator­e ha presentato il Piano degli interventi urgenti per il post alluvione da 35,5 milioni di euro (20 dalla Regione e 15,5 dal governo) che prevede 289 interventi di messa in sicurezza. Tra questi, 156 riguardano il ripristino e il migliorame­nto dell’assetto idrogeolog­ico: 81 (per un totale di 15 milioni di euro) riguardano la sicurezza idraulica, 40 (per 9,2 milioni) la viabilità e 35 altre tipologie di interventi per 3,6 milioni di euro. «Non posso che essere soddisfatt­issimo per aver acquisito il consenso di tutti i soggetti interessat­i rispetto ai primi due capitoli del Piano degli interventi per la messa in sicurezza del territorio livornese. Credo che aver avviato ed in parte ultimato in un mese e mezzo 149 cantieri impiegando oltre 24 milioni di euro sia un record italiano di cui andare fieri», dice Rossi. Rimane aperta la questione del Rio Maggiore: «ci riserviamo di analizzare meglio la situazione tramite l’ausilio di esperti e tecnici, in accordo col Comune di Livorno».

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