Corriere Fiorentino

Un mercoledì da toreri

Stasera al Franchi (ore 20.45) i viola contro il Torino cercano la terza vittoria di fila Con tre punti cambierebb­ero classifica e prospettiv­e. Ma bisogna rimanere in partita fino al 90’

- Alessandro Bocci

Tre punti per la svolta. Se la Fiorentina stasera riuscirà a battere il Torino, di colpo cambierebb­ero tante cose: la classifica, le prospettiv­e, gli stati d’animo. L’occasione è grossa, sotto certi aspetti clamorosa. Ma per non prendere il bivio sbagliato all’incrocio con il destino, la squadra di Pioli non deve tenere conto che i granata non vincono da 4 partite in cui hanno racimolato appena due punti con Verona e Crotone. Mihajlovic ha molti problemi. Il 4-2-3-1, che nell’ultima parte della scorsa stagione sembrava la medicina giusta, ha perso consistenz­a e equilibrio: la difesa fa acqua, l’attacco senza Belotti non graffia, dai nuovi è arrivato un solo gol nelle prime nove giornate. Guai a fidarsi, però. La Viola, per vincere il primo, ipotetico, scontro diretto con vista sull’Europa League, deve fare i conti con se stessa e con le proprie debolezze.

Serve continuità per sognare. Non solo nei risultati. La Fiorentina non centra tre vittorie di fila dallo scorso aprile, con Sousa. Ma per fare filotto, la continuità è necessaria all’interno della stessa partita. Sino adesso è la lacuna principale. La squadra stacca la spina quando meno te lo aspetti. Più o meno è una costante: il secondo tempo con l’Udinese, gli ultimi venti minuti del primo a Benevento, tanto per restare alle ultime due sfide che si sono concluse in gloria. Ma ancora prima l’ultima mezz’ora con l’Atalanta, al netto delle sciagurate decisioni delanche l’arbitro Pairetto. Questione di testa, non certo di gambe. Curioso il dato che lega le avversarie di stasera: la Fiorentina è la squadra che corre di più, il Torino quella che invece corre di meno. È una statistica rilevante, ma non fondamenta­le. Chi corre tanto, non necessaria­mente corre bene.

Più significat­ivo il fatto che Pioli abbia sistemato la squadra in corsa, aggiustand­o la posizione di Benassi e trasforman­do il 4-2-3-1 di inizio corsa in un all’apparenza più solido 4-3-3. Mihajlovic per adesso non cambia e vedremo chi avrà ragione. Il serbo, nel suo vecchio stadio, si gioca molto. Intanto speriamo che i suoi vecchi tifosi non vadano oltre i fischi: niente cori razzisti. Si comincerà con un «minuto di riflession­e» alla memoria di Anna Frank, deciso dalla Figc, se è impossibil­e cancellare il vergognoso messaggio dei laziali all’Olimpico.

Ma torniamo alla partita di stasera, la più importante della stagione. Molte le questioni su cui sta lavorando l’allenatore viola: la stabilità della difesa, i meccanismi nella fase di non possesso palla, i movimenti di Simeone che dovrebbe essere confermato titolare nonostante il gran secondo tempo di Babacar. Anche rivitalizz­are Chiesa, il gioiellino, apparso stanco e forse caricato di troppe responsabi­lità in partenza. È un momento cruciale, lo sono quasi tutti, specialmen­te dopo una partenza a handicap. Questo con il Toro lo è un po’ di più. Per fare un saltino e non solo in classifica. La Fiorentina, sinora, ha vinto tre delle sue quattro partite con squadre di bassa classifica, Verona, Udinese e Benevento. Anche il Bologna, al netto di una partenza azzeccata, è in teoria meno attrezzato della banda Pioli. Quello con il Toro è una sfida ad armi pari contro una diretta concorrent­e. Sinora queste partite sono andate maluccio: una sconfitta con la Sampdoria e un pari con l’Atalanta. I granata sono un’occasione. Ma il piglio deve essere quello giusto.

Attenzione e concentraz­ione. Sino all’ultimo respiro. Il Toro ha problemi tattici e di gioco, ma il carattere non gli manca, proprio come al suo allenatore. Non è un caso che, nel recupero, sia già riuscito a portare a casa 5 punti su 13: i gol a Benevento e Crotone e il salvataggi­o di Ansaldi (assente oggi) nella trasferta di Udine che ha blindato il 3-2. Fuori casa i granata hanno perso solo allo Stadium contro la Juventus e nelle altre quattro hanno sempre segnato (due vittorie e due pareggi). Pezzella, Astori e Badelj, i leader di Pioli, sono avvisati.

 ??  ?? L’esultanza viola dopo un gol al Franchi. In casa la Fiorentina quest’anno ha conquistat­o 7 punti perdendo solo contro la Samp
L’esultanza viola dopo un gol al Franchi. In casa la Fiorentina quest’anno ha conquistat­o 7 punti perdendo solo contro la Samp

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