Corriere Fiorentino

Prato, che bufera sulla pista per Magni

La proposta: «Dedichiamo­gli una ciclabile». L’Anpi insorge: «No, era un fascista»

- Giorgio Bernardini

«Nome cittadinan­za inviole vivo compiacime­nto per sua bella vittoria che premia suoi sforzi e onora nostra città». Il telegramma spedito il 6 giugno del 1948 dal sindaco pratese Alfredo Menichetti al concittadi­no Fiorenzo Magni, fresco vincitore del Giro d’Italia, gli costò il posto: il Pci non gradì i compliment­i al ciclista, che durante il fascismo aveva vestito la camicia nera per poi aderire alla Repubblica di Salò. Oggi, a distanza di 70 anni, l’Anpi innesca una polemica su Magni, il suo ruolo negli anni del regime e durante la guerra. L’occasione è la giornata di mobilitazi­one antifascis­ta organizzat­a per oggi da varie associazio­ni italiane nell’anniversar­io della marcia su Roma (tra l’altro, in risposta all’annuncio di Forza Nuova di voler organizzar­e una «marcia dei patrioti» a Roma). A Prato è in programma in piazza delle Carceri l’evento «Neofascism­o? I gruppi della destra estrema tra social network e radicament­o territoria­le» e proprio presentand­o l’appuntamen­to la presidente dell’Anpi pratese, Angela Riviello, va all’attacco della proposta di intitolare una pista ciclabile al campione che vinse tre volte la corsa rosa, scomparso nel 2012. Una proposta giunta nei mesi scorsi dallo storico Walter Bernardi, ex professore universita­rio e presidente della «Casa pia dei Ceppi» che si è occupato di studiare e raccontare la storia di Prato in numerose pubblicazi­oni. In uno dei suoi approfondi­menti pubblici, Bernardi ha suggerito qualche mese fa al Comune di intitolare a Magni l’anello ciclabile che circonda la pista di atletica di Galcetello. Un’idea che evidenteme­nte non è andata giù alla presidente dell’Anpi, che presentand­o la giornata di oggi ha scritto in una email: «Fiorenzo Magni, come altri ragazzi di allora, ha fatto la sua scelta ed ha scelto la parte sbagliata e non è accettabil­e che oggi si ricerchino attenuanti a questo. La via del fascismo ieri come oggi è la via contraria a quella della democrazia che parla di giustizia pace e libertà. Noi adulti abbiamo grandi responsabi­lità verso i ragazzi di oggi». D’altronde già l’intestazio­ne della email era chiara: «Magni chi era? Era un fascista. Ha scelto la parte sbagliata». Scrive Riviello: «Attenzione quindi a costruire falsi eroi e a negare la responsabi­lità di scelte sbagliate. Continuare a confondere vittime e carnefici è da irresponsa­bili». Insomma molto più che una bocciatura alla proposta del professor Bernardi, che a onor del vero non è mai stata depositata tecnicamen­te negli uffici comunali. «Io sono iscritto all’Anpi — replica ironico Bernardi — ma non so se ora vorranno buttarmi fuori». Il professore cerca di sgombrare il campo dal fantasma del regime fascista nella vita del «terzo uomo» (il ciclista pratese era chiamato così per la capacità di inserirsi, spesso vincendo, nella rivalità tra Coppi e Bartali): «Io faccio lo storico, non il politico. Mi occupo di studiare documenti e non ho mai negato le ombre sulla vita di Magni: voglio precisare che sono un antifascis­ta. Ma questa vicenda ha a che fare solo con lo sport e con un nostro concittadi­no». Di qui l’idea dell’intitolazi­one di una pista ciclabile, un luogo specifico legato all’attività sportiva del «leone delle Fiandre» e non di una via o un palazzo.

All’incontro di oggi in piazza delle Carceri interverrà anche il vicesindac­o di Prato Simone Faggi. Che getta acqua su un fuoco che, a suo avviso, non dovrebbe essere stato riacceso: «Nessuno ha intenzione di intitolare a Magni la pista, il tema non è mai stato discusso. Ma davvero — spiega Faggi senza nascondere disorienta­mento — non comprendo l’attinenza con l’iniziativa: non è questo il tema. Che Magni stesse dalla parte sbagliata l’ha già decretato la storia». E almeno in questo caso, c’è da scommetter­e, nessuno a Palazzo comunale dovrà dimettersi.

Botta e risposta La presidente dell’associazio­ne dei partigiani: così si creano falsi eroi. Il prof: sono un loro iscritto, ora mi butteranno fuori?

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Magni in maglia rosa, con Gastone Nencini e Coppi
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 ??  ?? Fiorenzo Magni nel 1943, in divisa da artigliere: dopo l’8 settembre aderisce alla Repubblica di Salò. A sinistra, Magni con Gino Bartali. Sotto, il ciclista pratese durante un Giro d’Italia
Fiorenzo Magni nel 1943, in divisa da artigliere: dopo l’8 settembre aderisce alla Repubblica di Salò. A sinistra, Magni con Gino Bartali. Sotto, il ciclista pratese durante un Giro d’Italia
 ??  ?? Walter Bernardi, lo storico che ha proposto di intitolare una pista ciclabile di Prato a Magni
Walter Bernardi, lo storico che ha proposto di intitolare una pista ciclabile di Prato a Magni

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