E Biagiotti rifiuta il posto in direzione, nella sua Sesto
«Non mi interessano incarichi e contentini. Sono rientrata al lavoro e sono distante dalla politica». Sara Biagiotti rispedisce al mittente (il neo segretario comunale del Pd di Sesto, Stefano Gennai) la proposta di entrare nel direttivo comunale dei Democratici sestesi insieme ad altri due ex sindaci, Carlo Melani e Andrea Barducci. Era stato proprio Gennai, che peraltro con Biagiotti sindaco era direttore generale del Comune, a chiederle di impegnarsi. Ma la ex prima cittadina ha fatto sapere di non essere interessata. Biagiotti non ha gradito l’ipotesi di un referendum sul potenziamento di Peretola né i dubbi sulla localizzazione del termovalorizzatore avanzati da Gennai nel suo programma. «Gennai ha scritto un documento parziale e per nulla condivisibile — spiega Biagiotti — E poi c’è un eccessivo ottimismo sul fatto che alle prossime elezioni si riesca a riconquistare la città. Non c’è alcuna visione chiara e nessuna prospettiva politica. Non ho voluto impegnarmi in una cosa in cui non credo. E la mia preoccupazione principale è che Sesto si stia di nuovo richiudendo nel suo fortino, come quando c’era Gianni Gianassi». Ieri Gennai, eletto con il 92% dei voti («ma ha votato un terzo degli iscritti Pd», dice maliziosa Biagiotti), ha presentato la sua segreteria: «Vogliamo recuperare una vasta rete di alleanze nel campo del centrosinistra. Se ci riusciamo in ambito nazionale, ci possiamo riuscire anche sul piano locale. A Sesto è difficile, ma non impossibile». E il caso Biagiotti? «Il suo diniego non mi ha fatto piacere ma ne prendo atto».