Baba-Cholito, la staffetta del gol
Mai utilizzati insieme, ma hanno già segnato 5 reti in due (sulle 18 totali della Fiorentina) Nelle ultime partite l’alternanza ha dato ottimi frutti: il loro peso, dopo l’infortunio a Thereau, crescerà ancora
«Due è meglio di uno», recitava una pubblicità degli anni Ottanta, ma il concetto (un po’ vintage) di staffetta sembra piacere anche a Stefano Pioli. Alle radici di una Fiorentina rilanciata in classifica da tre vittorie consecutive, oltre all’esplosione di Benassi, c’è un reparto offensivo che funziona grazie ai suoi due attaccanti: Giovanni Simeone e Khouma Babacar (5 gol in due finora sui 18 totali). E se l’argentino contro il Torino ha rotto il ghiaccio anche davanti ai suoi tifosi il senegalese sembra aver finalmente trovato il modo giusto per entrare in partita. Costantemente al centro di svariati mugugni, in particolar modo sull’approccio alle partite, Babacar è risultato letale nelle ultime due gare da subentrante, trovando la porta subito dopo l’ingresso in campo (ha una media di un gol ogni 87 minuti). Un ruolo nel quale ha faticato a lungo a entrare, ma che potrebbe rappresentare la perfetta scelta per Pioli, anche in vista della gara di Crotone visto che i due si sono già dati il cambio in quattro delle dieci gare fin qui disputate. Simeone dall’inizio per sfruttarne la forza fisica e l’agonismo, Babacar a sostituirlo quando si aprono gli spazi: una versione più moderna di quella staffetta che riporta alla memoria personaggi che hanno fatto la storia del calcio azzurro come Rivera e Mazzola o Baggio e Del Piero.
In casa viola l’archivio è ricco di coppie importanti, che spesso si sono rivelate decisive anche grazie a una propensione alla sostituzione con la quale lo stesso Simeone dovrà convivere. Lo sapeva bene Rui Costa, a metà degli anni ‘90, quando Ranieri lo sostituiva sistematicamente con Amor, o ancora Lulù Olivera, qualche anno più tardi, costretto spesso a lasciar spazio a Robbiati. A cavallo con il nuovo secolo, nell’ultima stagione fiorentina di un intoccabile Batistuta, Trapattoni si affidò inizialmente al duo Chiesa-Balbo per poi ripiegare su Mijatovic, ma il record di sostituzioni in una stagione resta a centrocampo, con quel Fiore che Prandelli sostituì 21 volte prima con Pazienza, poi con un giovane Maggio nella stagione 2005/2006. Di lì a poco, sempre con Prandelli, anche Vieri e Pazzini avrebbero ripercorso identici passi.
Tornando agli attaccanti più recenti fornì buoni risultati l’accoppiata Ljajic-Toni che Montella gestì oculatamente nella stagione 2012/2013 ma è soprattutto nell’ultimo anno dell’Aeroplanino che Babacar ha dovuto cominciare a fare i conti con la panchina vista la presenza in rosa di gente come Giuseppe Rossi o Mario Gomez. I prodromi dell’impiego di Baba a partita in corso si palesano così con Paulo Sousa, che il primo anno lo alterna con Ilicic e l’anno scorso con Kalinic, adesso si tratta di mantenere lo stesso impatto avuto contro Benevento e Torino, che sia dal primo minuto o a partita in corso. Anche perché in attacco qualcosa dovrà cambiare dopo il ko di Thereau e con Saponara ancora ai box. Gli accertamenti svolti nella giornata di ieri sul francese hanno evidenziato una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra e in Calabria certamente non ci sarà, quanto alla successiva sfida con la Roma le possibilità di rientrare sono minime. Con Eysseric che si candida a una maglia da titolare (il numero dieci resta in vantaggio sul recuperato Gil Dias e sul giovane Lo Faso) per Pioli sarà decisivo l’allenamento di oggi.
Cambi celebri Rui Costa veniva spesso sostituito, mentre Olivera lasciava sempre il posto a Robbiati. Con Prandelli Vieri e Pazzini si dividevano le partite