Mennea, Henry, Borg: lo spogliatoio speciale di Pioli
Sulle pareti del centro sportivo il mister ha voluto le frasi celebri di grandi campioni dello sport
Nessun discorso al gruppo come nel film Ogni maledetta domenica. Stefano Pioli non è Al Pacino, però come lui crede nella forza delle parole. Soprattutto in quelle dei campioni della storia dello sport. Ed è proprio ad alcuni di loro che ha voluto affidare i suoi messaggi. L’allenatore viola ha fatto fissare dei cartelloni motivazionali sulle pareti della palestra del centro sportivo con citazioni illustri.
Immagini e parole fissate lì, solo per i suoi ragazzi. Frasi che vanno ad aggiungersi alla mattonella gialla che recita «Dignità, dovere, divertimento», il motto della famiglia Della Valle. E non solo: negli spogliatoi dello stadio Franchi, l’allenatore ha fatto riportare frasi di campioni viola del passato come Batistuta e Antognoni. Gli aforismi scelti da Pioli per il centro sportivo, invece, sono di varia natura. «La fatica non è mai sprecata: soffri ma sogni», celebre pensiero del velocista Pietro Mennea, campeggia sopra gli attrezzi utilizzati per il potenziamento muscolare. «Gioca sempre per il nome scritto davanti alla maglia e loro ti ricorderanno per il nome che c’è dietro» è invece un invito a dare tutto rivolto da Thierry Henry, leggenda dell’Arsenal, ai suoi compagni. Un concetto che la Fiorentina, a partire da Veretout, sembra aver già interiorizzato. E lo stesso ha fatto anche Pioli.
«Il dizionario è l’unico posto dove successo viene prima di sudore» è la frase con cui il tecnico ha concluso la conferenza stampa dopo la vittoria col Torino di mercoledì sera. Anche queste parole sono sui muri della palestra accanto ad un’immagine di Mohamed Alì in posizione di guardia. «Se hai paura di perdere non oserai vincere» è un altro cartellone che riporta il pensiero del tennista svedese Bjorn Borg.
Stefano Pioli, fin dal primo giorno a Firenze, ha puntato molto sulla comunicazione. Verso l’esterno e con i suoi giocatori. Il rapporto che è nato si fonda sul dialogo ed il confronto. Come avveniva nel ritiro di Moena. Ogni giorno Pioli si fermava qualche minuto con ogni singolo componente della rosa con la volontà di capire stimoli e intenzioni future del giocatore. Su queste solide basi si è formato il gruppo viola. Un collettivo che, di tanto in tanto, continua ad incontrarsi in qualche ristorante della città di sera. L’intesa e la voglia di stare insieme vanno oltre gli orari di lavoro.