Mpd: alleanza col Pd solo se si ripensano tutte le grandi opere
Gli scissionisti dopo l‘apetura di Parrini: termovalorizzatore e Peretola in discussione. Rossi tiepido
«Serve una riflessione sulle infrastrutture». Mdp risponde così all’apertura del Pd («Ora un’alleanza di sinistra»).
Le elezioni politiche sono sempre più vicine. E con esse anche la sfida in tre città importanti: Pisa, Siena e Massa. Un crocevia per il Pd, che dopo le scissioni dell’ala sinistra, davanti all’importante calo di consensi in Toscana, ha cambiato strategia. «Ora un’alleanza su un programma chiaro con Mdp — ha detto ieri al Corriere Fiorentino Dario Parrini, segretario regionale Pd — Basta guardare al passato, serve la sinistra unita». Dichiarazioni nette e un po’ a sorpresa che segnano un netto cambio di rotta: sguardo più a sinistra, meno al centro. Dietro a questo cambiamento, al momento, sembrano prevalere motivazioni locali: il Pd, senza l’appoggio della sinistra, rischierebbe di perdere Pisa. E i voti di Mdp saranno fondamentali anche a Siena e Massa. Ma delle parole di Parrini cosa ne pensano i vertici di Mdp? Il governatore Rossi, nei giorni scorsi, è finito sotto il fuoco incrociato del ministro Lotti e del sottosegretario Giacomelli, che lo avevano incalzato a realizzare il programma: termovalorizzatore, aeroporto e Tirrenica in primis. Ma la reazione di Rossi a Parrini è tiepida: «Bene», si limita a dire. Una svolta anche per la Regione? «Io, come ho sempre detto, ho intenzione di continuare a fare il governatore — aggiunge Rossi — Non mi sono francamente posto il problema». Mentre il deputato Filippo Fossati, coordinatore toscano di Mdp, risponde così all’apertura del Pd: «C’è poco da aprire: Mdp è già presente nel governo di tante realtà in Toscana. Il punto è un altro: il centrosinistra toscano è in profonda crisi e non vince una città importante da anni. Il problema non è Mpd, ma ricostruire una sinistra di governo che riesca a riconquistare i voti di chi non vota più centrosinistra e in particolare il Pd». E ancora: «Nel frattempo il mondo è cambiato e da qui al 2020, quando si tornerà a votare, dobbiamo reagire a questo peggioramento: ad esempio, non si possono tagliare i fondi alla sanità, specie perché siamo in una Regione che per anni è stata il fiore all’occhiello dell’Italia — avverte Fossati — Serve un rilancio politico e sul programma. Le infrastrutture? Non c’è mica niente di male a ripensarle. L’inceneritore? Con una programmazione su scala regionale sullo smaltimento dei rifiuti potremmo farne a meno». Tra Rossi e Fossati va però registrata una contraddizione macroscopica. Il governatore è favorevole all’ampliamento dell’aeroporto, mentre Fossati no: «Dal punto di vista trasportistico, visto che il Vespucci è stato classificato come strategico, posso an- che capire la scelta di costruire la nuova pista — conclude Fossati — Ma dal punto di vista ambientale non ci siamo mossi male: di più! E allora perché non fare una riflessione per valutare le conseguenze di questa opera sul nostro territorio?».
Sul fronte centrista c’è invece da registrare la reazione di Gabriele Toccafondi (Alternativa Popolare): «Parrini? Citando una canzone attuale direi: “Bene ma non benissimo” — dice il sottosegretario all’Istruzione — Per la prima volta dopo 5 anni parla di noi come alleati. Ma a parte questo dico che una coalizione va costruita, non basta un elenco di partiti messo lì in una risposta. Se questa volontà c’è vedremo e questo noto è un punto positivo. Fino ad ora mi sembra però più una operazione vintage della serie “Ulivo 2”. Programmi, idee, valori. Una coalizione si costruisce così anche perché la gente non ci chiede “con chi stai”, semmai “chi sei, cosa vuoi fare».
Critiche dal centro Toccafondi (Ap): quella del Pd sembra una operazione vintage della serie «Ulivo 2»