Tramvia in centro, l’ultimo no
L’Unesco: tunnel troppo rischioso. Nardella: giudizio che avrà forte influenza sulle scelte
ADDIO AGLI IMBARAZZI (RESTANO I PROBLEMI)
(Cla.B.) «Raccomandiamo che il progetto di far passare la tramvia sotto al centro storico di Firenze, alla fine, venga abbandonato, perché metterebbe a repentaglio monumenti e reperti archeologici». È questo il passaggio più importante contenuto nelle 60 pagine di relazione redatte dai dirigenti Unesco, che, nel maggio scorso, hanno effettuato quattro giorni di sopralluoghi in città. Al sindaco Dario Nardella la conclusione deve essere piaciuta parecchio, tanto che ieri ha partecipato in prima persona alla presentazione del dossier.
«Questo giudizio avrà una forte influenza sulle nostre decisioni», ha dichiarato. Come dire che per lui la decisione sulla tramvia di fatto è già presa. Restano sul tappeto, però, alcune domande. La prima: su quale progetto i dirigenti Unesco hanno studiato, visto che nessun vero piano tecnico di sottoattraversamento della città con una linea di tramvia è stato mai presentato? E per quale motivo ci si dovrebbe preoccupare dei pericoli collegati al tunnel della tramvia e non per quelli connessi al tunnel dell’Alta velocità ferroviaria? La seconda domanda: dopo l’addio al passaggio della tramvia accanto al Duomo, decretato a sorpresa dall’ex sindaco Matteo Renzi subito dopo il suo arrivo a Palazzo Vecchio, il centro è rimasto senza un servizio di trasporto pubblico degno di tale nome, collegato poco e male con la fascia dei viali e le periferie: come si pensa allora di colmare questa lacuna? Nardella, al quale va riconosciuto il coraggio politico di aver fatto costruire insieme due linee di tram, ha sul tavolo ancora tre possibili soluzioni: 1) passare con il tram sotto al centro, come aveva pensato Renzi, sapendo però che sarebbe toccato ad altri assumersi la responsabilità di una scelta così impegnativa (e infatti il suo successore non la gradisce per nulla); 2) bypassare il centro, facendo correre i binari sotto i viali di circonvallazione, con assai meno rischi rispetto agli scavi sotto il castrum romano, ma con una efficacia ben lontana dal risolvere adeguatamente il problema dei collegamenti con il centro (e a questo proposito curiosamente l’Unesco sostiene che tra piazza Signoria e la fermata più vicina del tram ci sarebbe «appena un chilometro», come se un chilometro non fosse un problema per coprirlo a piedi, almeno per anziani, disabili e mamme con passeggino); 3) ripensarci e far passare la tramvia in superficie accanto al Battistero, ma quando Nardella fu eletto sindaco, durante un vertice chiave a Palazzo Chigi, strinse un patto di ferro con Renzi. E quel patto prevedeva un no sine die alla tramvia in piazza Duomo (ed è difficile che il sindaco intenda violarlo). In ogni caso meglio una scelta coraggiosa. Adesso sono arrivati i tecnici dell’Unesco a togliere tutti dall’imbarazzo. Tu chiamale se vuoi coperture…