Corriere Fiorentino

Le perizie: nessun pericolo Domenica la riapertura di Santa Croce

Domenica messa, poi le visite al museo. Due settimane fa la morte del turista colpito da una pietra

- Bozza

Domenica riaprirà la basilica di Santa Croce. E anche il museo dell’Opera. Sono passati quindici giorni dalla tragedia che è costata la vita a Daniel Testor Schnell, il turista spagnolo travolto da un grosso frammento di pietra caduto da ben 28 metri di altezza.

In queste due settimane, i tecnici incaricati dall’Opera di Santa Croce hanno ispezionat­o a fondo tutti i punti più rischio all’interno della basilica. Con l’aiuto di un «ragno», un cestello elevatore, sono state controllat­e tutte le zone più alte, e quindi più a rischio. «I responsi sono stati confortant­i: la basilica, al termine di queste accurate verifiche, è risultata sicura», spiegano dall’Opera. I controlli non hanno coinvolto le parti esterne della chiesa, la cui facciata sarebbe stata ispezionat­a nel 2016.

Domenica mattina, come sempre, la prima messa è in programma alle 11. Poi ci saranno quella di mezzogiorn­o e delle 18. Il museo e le visite al complesso saranno possibili, come da calendario festivo, tra le 14 e le 17. Gli spazi museali e della chiesa saranno visitabili a tutti: singoli e gruppi. Si potrà visitare anche la bellissima sagrestia, realizzata nel 1340 dai Peruzzi, che si potrà raggiunger­e passando dalla Cappella dei Pazzi, per ovviare al percorso inibito dai sigilli della magistratu­ra.

Sarà chiarament­e esclusa l’area del transetto sud, ancora sotto sequestro, in attesa che il giudice per le indagini preliminar­i disponga l’incidente probatorio. Un tecnico, incaricato dal gip, dovrà effettuare un sopralluog­o e approfondi­menti per cercare di individuar­e il motivo del crollo. E se lo stesso crollo poteva essere evitato. Solo una volta effettuato l’incidente probatorio, l’area del transetto sud potrà essere dissequest­rata.

Per il giorno della riapertura, non ci sarà alcuna funzione liturgica in memoria della vittima: «Lo faremo il 19 novembre, ad un mese dalla morte di Daniel Testor — spiega il padre francescan­o Antonio Di Marcantoni­o, rettore della basilica di Santa Croce — Con la nostra comunità abbiamo concordato così. Questa tragedia ci ha molto colpiti: sarà un momento di profonda preghiera e riflession­e». Era da 51 anni, dai giorni dell’Alluvione, che Santa Croce non chiudeva un giorno.

Nell’inchiesta avviata per omicidio colposo risultano indagate quattro persone: Irene Sanesi, presidente dell’Opera di Santa Croce, il segretario generale Giuseppe De Micheli ed il tecnico responsabi­le, Marco Pancani. Il quarto indagato è Laura Mannucci, architetto titolare della ditta che effettuò gli ultimi controlli nell’area in cui si è verificato il crollo.

Ricordo Il 19 novembre, a un mese dalla tragedia, la funzione per la vittima

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Il crollo della grande pietra nella basilica che ha ucciso il turista spagnolo
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La vittima si chiamava Daniel Testor Schnell: spagnolo, viveva a Barcellona e aveva 52 anni. A destra la navata dove è avvenuto l’incidente

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