«Battaglia persa, nei week end scappo a Greve»
Per anni si è battuto, tra esposti alla magistratura e lettere a Palazzo Vecchio, contro la mala movida. Prima di gettare la spugna. L’avvocato Antonio Marchisello, residente di via dei Benci, nella strada simbolo della confusione notturna, ha deciso di trasferirsi a Greve in Chianti, lontano da Firenze e dal suo centro: «Resto in via de’ Benci solo quando mi è davvero necessario per il lavoro — racconta — ma appena posso me ne vado in campagna. Ormai il fine settimana non mi fermo più in città. E quando andrò in pensione me ne andrò definitivamente. Il centro ormai è invivibile». Dal 2012 a oggi, da quando la magistratura chiuse i locali della strada del centro di Firenze a causa del chiasso notturno, «la situazione è peggiorata, molto peggiorata: chi frequenta i bar, chi fa confusione, sono sempre gli stessi di allora — sottolinea — Ma la strada oggi ha purtroppo nuovi “abitanti”: gli spacciatori. Via de’ Benci era il caos, ora è diventata anche un posto pericoloso, girano droghe leggere e pesanti, ci sono episodi di violenza. Sembra che nessuno governi». Quanto alla notizia che la Procura di Firenze ha chiesto solo un’ammenda di trecento euro per i locali della strada, Marchisello, da avvocato, non è affatto sorpreso: «In soldoni, si tratta di una banale contravvenzione per disturbo della quiete pubblica. La nostra legislazione questo prevede, c’è poco altro da fare. Semmai sarebbe interessante riuscire ad applicare anche a Firenze la recente sentenza sul caso Brescia (dove il Comune, in sede civile, è stato condannato in primo grado a risarcire i residenti disturbati dagli schiamazzi notturni, per danno patrimoniale e biologico, ndr). Ma, al di là delle leggi, il punto è richiamare le responsabilità della politica. Di quel che succede nelle strade, dalla confusione, all’uso smodato di alcol, fino allo spaccio, dovrebbero rispondere il Comune, le altre istituzioni, le forze dell’ordine. La politica non può fare lo scaricabarile sui locali e fingendo di non avere colpe». «Nardella recentemente ha detto che Firenze non è la città dello sballo – conclude Marchisello – Ma al contrario di quel che dice il sindaco, Firenze ormai è una città solo per lo sballo».