Sotto accusa i vertici della società delle mense e quattro imprenditori
La Procura ha concluso l’inchiesta sugli appalti per le mense scolastiche nella Piana. Ieri la Guardia di finanza ha notificato gli avvisi di conclusione indagine a sei persone con accuse che vanno dalla concussione al peculato, all’abuso d’ufficio. Sotto inchiesta ci sono due dirigenti della società a capitale pubblico, la Qualità e servizi — partecipata dai Comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Signa che distribuisce giornalmente circa 6.800 pasti — e quattro imprenditori. Gli indagati principali sono Carlo Del Bino, 70 anni, ex amministratore unico della spa; Silvia Borgioli, 50 anni, direttore generale, con il marito imprenditore di 53 anni, Antonio Bambi, titolare della ditta Il Colle a cui era stata assegnata la fornitura di stampe di menù, accessori per la mensa e abbigliamento da cucina, garantendo un volume di affari di oltre 200 mila euro dal 2012 al 2016. Secondo quanto ricostruito dalle indagini del nucleo di polizia tributaria della Gdf, coordinati dal pm Leopoldo De Gregorio, dal 2007 al 2017 i due dirigenti della società avrebbero assegnato forniture di beni e servizi senza le previste procedure pubbliche. Del Bino e Borgioli sono inoltre accusati di peculato poiché avrebbero usato auto della società per fini privati, intascando oltre 150 mila euro per fittizie indennità di trasferta, chilometri e di rimborsi spesa. Avrebbero utilizzato le auto e il telepass della società anche in vacanza. Il reato di concussione è contestato in concorso con altri due imprenditori, poiché avrebbero costretto i vari «padroncini», incaricati del servizio di trasporto dei pasti dal centro di cottura di Calenzano alle scuole, ad accettare un prezzo inferiore mediamente del 30% rispetto a quello precedentemente percepito, avendo prospettato ai trasportatori la perdita immediata del lavoro in caso di mancata sottoscrizione del contratto.